Allarme ungulati: a rischio le coltivazioni di mais, i prati e le nocciole

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“Una vera e propria calamità, di fronte alla quale l’agricoltore non ha mezzi per difendersi”, il presidente e il direttore di Coldiretti Cuneo denunciano in una lettera inviata alle Istituzioni competenti i gravissimi danni che gli attacchi degli ungulati stanno arrecando alle coltivazioni e ai terreni.

Le zone più colpite sono i territori dell’Alta Langa e della Langa Monregalese, della Val Bormida, della Valle Uzzone e del Roero Braidese, ma tutto l’arco alpino cuneese è coinvolto. Coldiretti Cuneo ha chiesto misure straordinarie che possano quanto meno mettere un argine all’aggravamento senza precedenti della presenza dei cinghiali.

L’eccezionale siccità di questa stagione spinge infatti gli ungulati a spostamenti superiori alla normalità, per cui interi branchi, soprattutto nel periodo notturno, si spostano, devastando i territori nei quali transitano. Le condizioni sono particolarmente critiche per i campi di mais, i prati e le nocciole. Stigmatizzano la presidente Delia Revelli e il direttore Tino Arosio: “I danni, dovuti anche ai caprioli e ai ghiri, sono incalcolabili: non è possibile neppure stilare un report, perché i dati sono superati di giorno in giorno da nuove segnalazioni. E’ assolutamente prioritario individuare azioni di contenimento tempestive ed efficaci”. “Chiediamo agli Ambiti Territoriali di attivare squadre di cacciatori, che esercitino una pressione di contenimento fuori dal periodo venatorio” – evidenziano i vertici di Coldiretti Cuneo -. Sollecitiamo, inoltre, il Servizio di vigilanza provinciale ad intervenire nelle ore notturne con strumenti e mezzi idonei, ma soprattutto riteniamo necessario valutare l’anticipo dell’apertura della stagione di caccia, in considerazione del clima che caratterizza l’estate”.