Nella sera del 14 agosto, alle ore 18,00 circa, presso la Casa di Reclusione di Fossano: un violento parapiglia (bastonate, sgabellate, pugni e calci) tra un detenuto nomade di origini sinti e un detenuto extracomunitario, forse per contendersi la supremazia dei movimenti dinamici del penitenziario, “oramai lasciati allo sbando da anni di carenza cronica di personale e dalla gestione della “sorveglianza dinamica” che si è rivelata un vero e proprio fallimento“.
Solo il tempestivo e professionale intervento del personale di polizia penitenziaria ha impedito che la situazione degenerasse e vi fossero conseguenze ben più gravi. A dare la notizia è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziria) Leo Beneduci che afferma : “A nostro avviso si tratta dell’ennesima dimostrazione della incoerente ed inefficace, quanto deleteria gestione della popolazione detenuta laddove, per quanto ci risulterebbe, i locali ristretti sarebbero stati autorizzati a muoversi liberamente e senza possibilità di effettivo controllo (stante la normale penuria di personale) fino alle ore 22,00 caso più unico che raro tra gli istituti penitenziari del Paese nel pur imperante permissivismo-buonismo che contraddistingue l’andazzo dell’attuale sistema penitenziario. Siamo peraltro convinti che – conclude Beneduci – così come nulla è concesso a “i poveri disgraziati della Polizia Penitenziaria”, altrettanto tutto venga perdonato a chi pure ha la totale responsabilità di una così rilevante struttura penitenziaria quale è almeno storicamente, il carcere di Fossano per cui nostro dovere è richiedere a gran voce l’avvio di una concreta indagine Ispettiva rispetto a quanto occorso nella serata di ieri, in maniera tale che siano accertate le responsabilità del caso”.
Foto da www.detenzioni.eu