Siamo nel Comune di Bellino, località Barricate, in alta Valle Varaita. Da Grange Prato Rui a 1927 metri di altitudine, passando per Pian Ceiol, attraverso il sentiero U27 lungo 7430 metri, si raggiunge il Colle dell’Autaret (2875 metri sul livello del mare) e la Francia dal versante dell’Ubaye.
Con i casolari di Maljasset. Dalle Grange dell’Autaret, invece, la stessa pista propone la deviazione verso il Colle di Bellino e, oltre il valico, si scende a Chiappera in Valle Maira.
Dunque un collegamento sterrato importante l’U27, utilizzato dagli escursionisti e dai malgari. Lungo il percorso esistono dei muri a secco di protezione e contenimento in pietra i quali, a causa del deterioramento dovuto al tempo e ai fenomeni metereologici eccezionali, non garantiscono più le necessarie condizioni di sicurezza alle persone che lo utilizzano. Il Comune ha chiesto l’aiuto ai forestali della Regione. Si è iniziato a intervenire lo scorso anno con i punti più pericolanti. Nel 2017, in queste settimane stanno concludendo le opere le squadre 103 e 109 della Valle Varaita (otto operai), coordinate da Stefano Agù. Sono stati costruiti, sul cordolo in cemento, due nuovi tratti di muro, in buona parte franati, di 8 e 15 metri, alti un metro e venti e larghi mezzo metro. Le pietre sono state recuperate dal torrente sottostante scendendo una settantina di metri lungo la riva e tirandole su, nei punti necessari ai lavori, attraverso le fasce collegate al verricello di un mezzo cingolato. Il Comune ha fornito il cemento, trasportato in quota una prima volta con l’elicottero messo a disposizione dallo stesso Ente e poi, le volte successive, dai forestali utilizzando il pick-up e la motocarriola. “Il problema maggiore di questi interventi in quota – spiega Agù – è proprio la difficoltà di trasporto dei materiali, che richiede molto impegno e anche fatica fisica. Spesso le nostre squadre diventano delle piccole imprese edili, in cui ogni persona ha il suo compito da portare avanti. Però dobbiamo ringraziare i Comuni che fanno sempre il possibile per darci una mano”.
All’interno dei muri sono stati collocati dei tubi orizzontali utili allo scarico delle acque piovane e altri in verticale al cui interno i malgari sistemano i pali in ferro e la rete di segnalazione del percorso per gli animali che devono arrivare agli alpeggi. Nella stagione invernale quest’ultima attrezzatura viene rimossa per evitare che la neve provochi danni. Il prossimo anno i lavori proseguiranno in altri tratti di muri pericolanti.
“Un nuovo importante intervento dei nostri forestali – afferma l’assessore regionale, Alberto Valmaggia – che mette in sicurezza i sentieri e ne consente l’utilizzo per fini escursionistici e di supporto ai malgari durante il periodo dell’alpeggio”.