Memorial Aldo Milesi: Pacchiardo e Monti vincono in fuga a Baldissero d’Alba

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Abbiamo ancora negli occhi i colori bianco rossi delle maglie vinte poco più di un’ora fa ad Alba dai neocampioni cuneesi MTB, colori che adesso si confondono con le maglie degli stradisti che giungono, come noi, a Baldissero per disputare il 10° Memorial Aldo Milesi, sul classico circuito dei Castagni, da fare 7 volte per un totale di 83 chilometri.

Ci prepariamo alle due partenze, divise per fasce d’età. In realtà i corridori non sono molti, 62 in tutto, ma quelli che ci sono, alcuni provenienti anche da lontano, esprimono il meglio del ciclismo amatoriale dell’Italia Nordoccidentale.

 

Si parte alle 15,30 con il sole che picchia e scalda anche le suole delle scarpe. Ma i corridori si buttano a capofitto con passione nella loro avventura e non sentono altro che l’aria che ostacola la marcia poi, un sorso dalla borraccia ogni tanto e i chilometri scorrono sotto le ruote come sempre.
Al primo passaggio da Baldissero assistiamo al tentativo di fuga di Most, Magnaldi, Maserati e un’altra decina di corridori, inseguiti da vicino da Aynaudi, Pacchiardo e la rimanente parte del gruppo che passa molto sfilacciato.
Al passaggio successivo troviamo in testa Mattia Magnaldi, Piva, Monti e Giacomo Benedetto, seguiti da una decina di corridori e questa volta la fuga sembra prendere consistenza.
Infatti è così, ma i battistrada non viaggiano in armonia e cercano la fuga nella fuga. Al terzo passaggio vediamo transitare nell’ordine, Piva, Roberto Monti, Nastasi, Maserati, un po’ avvantaggiati sugli immediati inseguitori, l’ultimo dei quali è il sornione Ferracin.
Fa caldo e le riserve idriche tendono a esaurirsi. I gruppi si frazionano sempre più e davanti rimangono in 9 a giocarsi la vittoria allo sprint.
Aspettiamo di vedere spuntare i battistrada dall’ultima curva ed eccoli là, mancano solo 150 metri ma il caldo e l’arrivo in salita ci tengono con il fiato sospeso. Pacchiardo non lascia scampo agli avversari. Esce dall’ultima curva con il veterano Ferracin a ruota, che ce la mette tutta fino all’ultimo metro, per passarlo, ma Pacchiardo fa ancora in tempo ad alzare le braccia in segno di vittoria, alla media di41, 830 km/h, superando proprio Ferracin, Mostaccioli, Maserati, Monti, Piva, Desovanni e Benedetto. Dopo un minuto arriva Alessandro Nervo, solitario e, a 4’, Nebiolo precede Nastasi, Accornero, Percelsi e poi, un po’ alla volta gli altri rimasti dei 19 arrivati su 32 partiti.
La corsa degli “over 50” parte subito dopo, con 30 concorrenti che non tardano a darsi battaglia e, infatti, al primo passaggio da Baldissero registriamo cinque fuggitivi, Morato, Merlo, Panepinto, Assom, e Pizzoco, dietro i quali, Taddio, Foravalle, Ghibaudo e Calvarese, cercano di farsi avanti.
Poco dopo il gruppo torna compatto ma subito evedono, Ragazzini, Monti, Benedetto, Merlo e Foravalle, che transitano al passaggio inseguiti da Morato, Caruso, Nervo e il gruppo sfilato un po’ indietro.

 

Nel finale di corsa i tre inseguitori riescono a riportarsi sui fuggitivi, i ma è già ora di prepararsi allo sprint finale, dove Monti fa valere le sue doti di maggior freschezza, tagliando il traguardo braccia al cielo alla media di 38,480 km/h, davanti a Merlo, Ragazzini, Foravalle, Morato, Benedetto, Caruso e Maurizio Nervo, un po’ staccato. A 2’ dal vincitore arriva Fausone (1° sgA), che precede Bossi, Calvarese e De Ponti (1° e 2° sgB) e poi gli altri rimasti, fino a completare i 21 che hanno tagliato il traguardo, tra i quali c’è anche la bravissima Samanta Bellinzona, unica donna presente oggi.
Facciamo ritorno al Bar Roma, dove il personale fatica a stare dietro alle esigenze degli accaldati e assetati corridori che tornano per ristorarsi. La classifica è presto fatta e la premiazione può avere inizio, non senza avere prima ricordato, tra gli applausi, la figura di Aldo Milesi e anche quella di sua nipote Maela. Un momento di commozione generale che lascia giustamente presto il posto all’allegria dei vincitori e vinti, premiati e fotografati a dovere.
Baldissero d’Alba ci troverà ancora qui il 24 settembre con l’8° Trofeo Roero Speed Bike e questa volta i giri da fare saranno 6, ma nell’ultimo si affronterà la variante del “Piccolo Stelvio”, lo strappo breve e arcigno che potrebbe fare da trampolino di lancio per chi vuole evitare gli arrivi allo sprint.
Le foto della corsa e premiazione sono consultabili cliccando sul seguente collegamento web: https://photos.app.goo.gl/7DuyMnOd8iwjlHEx1

 

Valerio Zuliani