Nominata Trainspotting è l’operazione condotta dai carabinieri della Compagnia di Bra in collaborazione con il personale del Comando Provinciale Carabinieri di Cuneo, del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Volpiano e con le unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti che si è conclusa ieri con l’arresto 11 persone appartenenti ad una banda operante nella provincia cuneese, composta da cittadini di varie nazionalità, ritenuta responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, armi e ricettazione.
Sono stati comunicati tutti i dettagli dell’operazione proprio stamane , in conferenza stampa presso il Comando Compagnia Carabinieri di Bra.
Gli uomini delle forze dell’ordine hanno eseguito 11 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’attività investigativa si è protratta per circa un anno, dal mese di luglio 2016, e ha portato all’emissione delle misure coercitive da parte del G.I.P. del Tribunale di Asti, che ha accolto le richieste dalla Procura della Repubblica.
L’origine dell’indagine risale all’omicidio di Salvatore Ghibaudo, avvenuto a Bra il 10 giugno 2016 e che ha portato nello scorso mese di luglio all’emissione di un’altra misura cautelare in carcere, a carico di colui che è stato ritenuto, dai Carabinieri di Bra e dalla Procura di Asti, responsabile di quel delitto.
Un omicidio da ricostruire come un mosaico: così era stato detto nel corso della conferenza stampa dello scorso luglio.
E il mosaico si è lentamente ricomposto: quell’articolata e prolungata attività investigativa ha permesso di comprendere che la violenta morte di Salvatore Ghibaudo era maturata negli ambienti dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti nell’area braidese.
Nel corso dei servizi di osservazione, controllo e pedinamento è stata svelata una fitta e complessa rete di trafficanti e consumatori di sostanze stupefacenti di diverso tipo, disponibili in quantità elevate.
L’ulteriore approfondimento di indagine, effettuato mediante l’utilizzo delle più evolute tecnologie, ha permesso di svelare un gruppo delinquenziale ampio, variegato e complesso, i cui attori sono stati identificati e le cui attività illecite smascherate.
Al già robusto quadro indiziario emerso dalle attività tecniche si sono aggiunti i diversi sequestri di hashish (in alcuni casi già confezionato in ovuli, pronti per la cessione) nonché di marijuana e di cocaina, effettuati negli ultimi mesi dai Carabinieri di Bra, che hanno operato sia in uniforme che in abiti civili.
Fase finale dell’indagine: la cattura dei membri gruppo criminale.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, accogliendo le ipotesi investigative dei Carabinieri e l’impianto accusatorio del Pubblico Ministero, ha emesso i seguenti provvedimenti:
– misura cautelare in carcere per L.A. (classe 1992) e per A.G. (classe 1983), di nazionalità albanese e residente in Italia;
– la misura degli arresti domiciliari per i cittadini italiani: N.D.S.(classe 1983), G.G. (classe 1994), J.S. (classe 1996), B.V. (classe 1965) e D.C.V.A. (classe 1990); nonché per i soggetti di nazionalità albanese residenti in Italia: G.G. (classe 1994), E.M. (classe 1993) e G.G. (classe 1995);
– la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il cittadino di nazionalità marocchina A.K. (classe 1996).
In totale sono state eseguite 11 perquisizioni domiciliari, durante le quali i carabinieri hanno trovato, grazie anche all’ausilio delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, ulteriore ‘materiale’: sono stati infatti rinvenuti e sequestrati 150 grammi di hashish, 230 grammi di marjuana, 16 dosi di MDMA, 200 grammi di cocaina, oltre a 3 bilancini di precisione, strumenti da taglio e soldi in contanti per alcune migliaia di euro. In una delle abitazioni perquisite, è stata anche rinvenuta una pistola cal. 7,65 completa di caricatore e cartucce, risultata rubata in un’altra provincia del Piemonte.
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