L’adozione, da parte della Conferenza dell’Ato 4, del Piano d’Ambito relativo al servizio idrico integrato della provincia di Cuneo era argomento della recente interrogazione promossa dai consiglieri Stefano Tarolli e Paolo Magnino, all’ordine del giorno del Consiglio comunale di mercoledì 27 settembre.
“Come riferiscono correttamente gli interroganti – ha spiegato il sindaco Paolo Adriano nel corso dell’assemblea cittadina – , la bozza progettuale è stata pubblicata a partire dal 18 luglio 2017 sul sito dell’Autorità d’Ambito ed è, pertanto, da allora consultabile on-line. Fin dai giorni successivi ho avviato una serie di incontri per raccogliere il parere tecnico dei sindaci dell’area omogenea rappresentata da Mondovì e dei gestori che sovrintendono al servizio sul territorio.
La convocazione della Conferenza dei rappresentati degli enti locali per l’adozione del Piano, che si svolta lunedì 11 settembre, è invece pervenuta al Comune in data 1 settembre: durante i 10 giorni ho tenuto ulteriori incontri con gli amministratori locali, alla presenza dei tecnici che hanno elaborato il Piano, per decidere una linea il più possibile condivisa. In quella sede è emersa la volontà di votare a favore dell’adozione del documento, con l’invio preventivo da parte di ogni realtà territoriale di un addendum di osservazioni che l’Autorità d’Ambito si è impegnata a valutare.
Le riserve da me espresse in sede di voto hanno, pertanto, natura meramente tecnica e sono riferite al grado di soddisfazione delle osservazioni avanzate dagli amministratori. Ogni mia decisione è sempre stata, comunque, motivata da linee di indirizzo espresse in passato dal Consiglio comunale cittadino. Ricordo, infatti, che lo stesso si era già pronunciato sul tema con l’ordine del giorno n. 29 del 08/06/2015 (sottoscritto dai consiglieri Giovanni Gambera, Paolo Magnino e Stefano Tarolli), impegnando il sindaco ‘a votare a favore dell’assunzione della forma gestionale unica per tutto il territorio provinciale (fatte salve le prerogative garantite dalla legge ai Comuni montani inferiori ai 1000 abitanti), e dell’affidamento diretto (detto in-house) ad un unico gestore totalmente pubblico con soci esclusivi tutti i Comuni della Provincia’.
Il Piano approvato dalla Conferenza Ato muove in una direzione di sostanziale attinenza con le indicazioni dettate dall’assemblea cittadina. Il confronto rappresenterà uno strumento di primaria importanza nella successiva fase di definizione del Piano e di scelta delle modalità di gestione del servizio idrico: provvederemo, quindi, in sede di conferenza dei capigruppo e nelle commissioni comunali, ad attivare un dialogo in un’ottica di condivisione, volta al perseguimento degli interessi esclusivi dei cittadini”.