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Anna Mantini (Lega Nord): “Perché sostenere la proposta di Gianna Gancia per il referendum sull’autonomia in Piemonte”

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Il riconoscimento di una maggiore autonomia politica, economica e fiscale del Piemonte, promosso dalla proposta legislativa della Capogruppo della Lega Nord Gianna Gancia in Consiglio regionale, e finalizzata a indire un referendum consultivo sul modello di quello che sarà celebrato il prossimo 22 ottobre in Lombardia e in Veneto, è il naturale sviluppo di un cammino intrapreso nei primi anni Duemila ma interrottosi purtroppo nel 2006.

 

Anno in cui l’allora Governo Prodi fece naufragare, con la propria propaganda antileghista, la riforma della “Devolution” votata dalla Casa delle libertà e dall’Esecutivo Berlusconi – Bossi. Dodici anni perduti, nei quali si è assistito a una mortificazione dei territori e delle loro Amministrazioni, costrette all’aumento delle tasse, e al taglio dei servizi, dalle politiche di austerità imposte dai tecnici di Roma e di Bruxelles e a causa delle quali – come dimostra la tragica vicenda catalana in Spagna – aumentano le spinte della protesta sociale e del secessionismo, questo sì causato dai guasti e dagli eccessi del doppio centralismo, quello degli Stati nazione e della Trojka europea. Proprio le drammatiche notizie e i bollettini quotidiani che parlano di crisi industriali, di esodati, di tagli pensionistici e al sistema delle protezioni sociali a danno dei cittadini italiani e piemontesi, dovrebbero convincere gli amministratori regionali e locali, quale  che sia il loro colore politico, a non far ricadere sui cittadini e sulle imprese i costi decisi da Governi e Commissioni oramai sganciati, in Italia come in Europa, da ogni controllo democratico. L’azione dei Governi di centrosinistra, eletti o no, prima ha indebolito la politica affidando ogni scelta ai dirigenti, con il finto federalismo amministrativo, poi ha moltiplicato la tassazione in centro come in periferia, di fatto delegittimando il vero federalismo e giustificando i guasti dello Stato “romano”.

 

Per questi motivi, proprio i Sindaci e i Presidenti delle nostre Province, queste ultime il simbolo del fallimento della politica del Pd nel campo delle autonomie territoriali, dovrebbero essere i primi sostenitori della proposta di Gianna Gancia per portare il nostro Piemonte nella condizione, forte, di negoziare con il Governo nuove e più forti condizioni di autonomia. Altrimenti, e Province come Cuneo e Comuni come Fossano ne sono la prova, si assisterà sempre al doppio gioco di chi esige più federalismo in casa e poi piega la testa di fronte al centralismo appena va alla Leopolda o al Nazareno. Oppure, contrastando la proposta della Lega Nord per la Regione Piemonte, vorrà dire che ai Sindaci e alle loro Giunte va bene che i soldi dei loro concittadini restino bloccati mentre tasse e tariffe non possono diminuire e si devono ridurre i progetti di investimento pubblico locale o pagare in ritardo le imprese che li realizzano.

 

Riconoscere forme spontanee di autonomia e di sovranità fiscale è la sola maniera per tornare alla ripresa e alla crescita, altrimenti continueremo a parlare, inutilmente, ogni mese o trimestre, di uno zero virgola in più o in meno di Pil e di nuovi boom ma solo per il debito pubblico, l’effetto più eclatante ma ovvio di questo finto federalismo che ha soltanto portato e riprodotto sui nostri territori i guasti del vero centralismo.

 

Anna Mantini Lega Nord Fossano

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