Confagricoltura denuncia i ritardi nelle agevolazioni per le avversità atmosferiche

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Confagricoltura Piemonte è fortemente preoccupata per le numerose anomalie informatiche che ancora oggi bloccano il pagamento dei contributi assicurativi relativi alle polizze agevolate sottoscritte nel 2015 dagli agricoltori per proteggere le coltivazioni dalle avversità atmosferiche.

In pratica, con la riforma del sostegno alle assicurazioni agricole agevolate, l’agricoltore paga il 100% del costo della polizza assicurativa e lo Stato, con fondi comunitari, rimborsa successivamente circa il 65% della spesa. I tempi tra le due operazioni si dilatano però a dismisura.

 

Il problema interessa numerose aziende e per certe coltivazioni, fruttiferi in particolare, si arriva in alcune province piemontesi al 30% dei pagamenti attualmente ancora in sospeso. È una situazione che desta sempre maggiore preoccupazione, chiariscono i tecnici di Confagricoltura, poiché costringe gli agricoltori a sopportare, pur in presenza di un’agevolazione prevista dalla legge, un onere finanziario ragguardevole, con il rischio di mettere a repentaglio l’operatività degli stessi Consorzi di difesa.

 

Chiediamo all’assessore all’Agricoltura Ferrero e al viceministro delle Politiche agricole Olivero – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e Cuneo – di attivare un tavolo di confronto tra la Regione e il Ministero per affrontare una problematica tecnico-burocratica che sta creando gravi problemi al settore primario e che deve essere risolta in tempi rapidi, limitando le penalizzazioni al sistema produttivo, già sottoposto a una serie di difficoltà pesanti, quale la crisi dei mercati frutticoli e le numerose fitopatie, dalla moria del kiwi alla cimice asiatica, che scoraggiano l’iniziativa d’impresa. Sul tema delle assicurazioni agevolate – aggiunge Allasia – occorre sviluppare un ragionamento complessivo, rivedendo la normativa per adattarla meglio alle esigenze delle imprese: non si tratta di incrementare gli aiuti, ma di renderli più fruibili, limitando la burocrazia allo stretto necessario”.