Presentata al Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti un’interrogazione relativa al tema dei canoni Anas sui passi carrai. Primo firmatario il deputato Pd Mino Taricco con i colleghi Chiara Gribaudo, Giuseppe Romanini, Daniela Gasparini, Simonetta Rubinato, Anna Margherita Miotto, Giorgio Zanin, Marco Carra, Paola Bragantin, Vittoria D’Incecco, Laura Venittelli, Giovanni Falcone.
Bisogna premettere che, con l’articolo 16-bis della legge 11 novembre 2014, n. 164 “decreto Sblocca Italia”, la disciplina degli accessi sulle strade affidate alla gestione della società ANAS SpA e la relative modalità di riscossione dei canoni, era stata modificata stabilendo che per gli accessi autorizzati alla data del 31 dicembre 2014 sulle strade gestite da ANAS SpA, a decorrere dal 1 gennaio 2015, non fosse dovuta alcuna somma fino al rinnovo dell’autorizzazione e che per tali istanze di rinnovo dell’autorizzazione, si dovesse corrispondere una somma determinata in base a quanto stabilito con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti da adottare entro il 31 marzo 2015.
La novella legislativa prevedeva per gli accessi esistenti alla data del 31 dicembre 2014 e privi di autorizzazione, che la società ANAS Spa, a seguito di istanza di regolarizzazione da parte del titolare, provveda alla verifica delle condizioni di sicurezza e determini in base ai criteri contenuti nel decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di cui al comma 23-quinquies dell’articolo 55 della legge 449/1997, il pagamento di una somma da corrispondere in unica soluzione; tale somma comunque non può superare l’importo del canone esistente prima della entrata in vigore della legge di modifica, aggiornato in base agli indici dei prezzi al consumo rilevati all’ISTAT.
“Avevo già sollevato la questione negli anni passati in più occasioni, poi finalmente si era arrivati alla norma nello SbloccaItalia e pensavamo fosse definitivamente risolta, purtroppo – specifica Taricco – si sono rilevati numerosi casi di incongruenze nell’applicazione delle norme, casi di aumenti spropositati dei canoni oltre ad un’applicazione disomogenea sul territorio nazionale che ha avuto pesanti ripercussioni su famiglie, imprese e attività commerciali”.
La legge prevedeva inoltre, di concludere ogni procedura di contenzioso col pagamento del 30 per cento di quanto dovuto o del 60 per cento, nel caso si intendesse ricorrere alla rateizzazione fino ad un massimo di nove rate annuali nonché, l’obbligo per ANAS SpA di provvedere al censimento di tutti gli accessi esistenti, autorizzati e non, sulle strade di propria competenza al fine di garantire le condizioni di sicurezza della circolazione anche attraverso l’eventuale chiusura degli accessi abusivi entro il 30 giugno 2015.
Detta precisazione assume maggiore importanza dal momento che in data 3 agosto 2017, la Conferenza Unificata ha sottoscritto l’intesa sul decreto del presidente del Consiglio dei ministri per la revisione delle reti stradali di interesse nazionale e regionale ricadenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria e per altre regioni sono in definizione analoghi provvedimenti. Il decreto, per ridurre ulteriormente la pluralità di gestori e migliorare l’esercizio dell’intera rete, prevede il trasferimento ad ANAS SpA di 3.523 chilometri di strade dalle suddette regioni, portando a 30 mila chilometri la rete gestita per unificare il riferimento ad unico soggetto e garantire la continuità degli itinerari evitando la frammentazione della gestione ed incrementando l’efficienza della manutenzione.
Continua Taricco: “Ad oggi però, molti cittadini si trovano ancora a gestire contenziosi irrisolti con ANAS SpA, riguardanti richieste di regolarizzazioni di accessi carrai, mancata regolarizzazione e conseguente mancato pagamento, mentre altri si sono visti negare le dovute autorizzazioni d’uso, nonostante i regolari pagamenti effettuati. La situazione di incertezza e contenzioso, protraendosi nel tempo, complica ulteriormente il regolare svolgimento di attività produttive e determina gravi disagi per i cittadini e le imprese. Per questo, nell’interrogazione chiediamo se il Ministro non ritenga necessario effettuare una verifica approfondita delle varie casistiche anche a livello regionale, procedendo ad indicare ad ANAS SpA di ottemperare all’obbligo del censimento degli accessi autorizzati e di concludere con urgenza tutti i procedimenti di contenzioso in essere”.