Nei Paesi industrializzati l’arresto cardiaco improvviso è la causa di morte più frequente per i soggetti in età produttiva, dai 20 anni ai 65 anni, in particolare di sesso maschile.
Molte vite, spesso giovani, potrebbero essere salvate se la popolazione fosse a conoscenza delle principali manovre salva-vita (BLS, basic life support) e avesse a portata di mano in pochi minuti un defibrillatore automatico esterno (DAE).
In Italia tutto ciò resta ancora un’utopia. Ma a Busca (Cuneo), hanno provato a realizzare la “città cardioprotetta”, un progetto pilota, anche per le modalità con cui si è concretizzato.
Una postazione salvavita ogni 900 abitanti, 11 in tutto, in un comune di diecimila residenti, oltre trecento dei quali già abilitati all’uso Dae (defibrillatore automatico esterno) e un piano di formazione continua che prevede corsi periodici per insegnare al più gran numero di persone le tecniche e le manovre fondamentali della rianimazione cardiopolmonare e della disostruzione delle vie aeree. Ecco che cosa fa di Busca una città davvero cardioprotetta e un caso fra i più rari in Italia, se non unico. Per avere un termine di paragone, si può affermare che uno dei luoghi più protetti da questo punto di vista al mondo è l’aeroporto di Chicago dove una postazione salvavita è raggiungibile in due minuti, a Busca una postazione in centro città è raggiungibile in quattro minuti. Ma non soltanto: quel che più conta è che qui si realizza anche una cultura diffusa del primo soccorso.
È il frutto della realizzazione del progetto “Persone di cuore. Busca città cardioprotetta”. Oltre all’allestimento delle 11 postazioni Dae, che sono pubbliche, a disposizione di chiunque ne abbia necessità 24 ore su 24, invece che come nella maggior parte dei casi chiuse in teche o in luoghi non aperti a tutti, sono già stati realizzati nove corsi standard BLSD per la popolazione, che hanno abilitato all’uso dello strumento salvavita e alle tecniche delle manovre di rianimazione oltre trecento residenti fra insegnanti, allenatori, sportivi, commercianti, forze dell’ordine e privati cittadini, oltre ad altri 150 volontari del soccorso.
Il tutto è stato realizzato senza spese per la pubblica amministrazione, grazie all’apporto di sponsor privati.
Il progetto è stato pensato e realizzato dal giovane consigliere comunale, studente di Medicina, Jacopo Giamello: “L’Italia – spiega – non è al passo con il resto dell’Europa per la diffusione della cultura del primo soccorso. Il nostro Comune ha fra i suoi obiettivi anche quello di intervenire in questo campo. Perciò ho pensato di prendermi a cuore il problema e ho elaborato questo progetto che siamo riusciti a concretizzare grazie alla collaborazione con il comitato locale l della Croce Rossa, degli sponsor privati e dei i miei concittadini che dimostrano spirito di solidarietà e desiderio di spendersi in prima persona, contribuendo di tasca loro alla propria formazione”.
Il convegno
Per presentare al pubblico tutto ciò e per inaugurare ufficialmente il progetto, la Città di Busca organizza per sabato 2 dicembre un convegno medico dal titolo “Una città cardioprotetta: la risposta della comunità salva la vita”, che si svolge con il patrocinio degli ordini professionali dei medici e degli infermieri, della Regione Piemonte, della Provincia di Cuneo, dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, dell’Asl CN1.
Nel corso del convegno, che prenderà inizio alle ore 8,30 al Teatro Civico, alcuni fra i massimi esperti del settore discuteranno dell’importanza dei programmi per salvare la vita delle persone colpite da arresto cardiaco.
Il convegno, incentrato sul tema della defibrillazione precoce e dei programmi di public access defibrillation (PAD), ha come scopo sensibilizzare gli operatori su come sia la risposta compatta di tutta la comunità, da chi assiste al malore (il “first-responder”) al medico ospedaliero, l’arma più efficace per salvare la vita di una persona colpita da attacco cardiaco.
Dopo il benvenuto del sindaco di Busca, Marco Gallo, e delle autorità invitate, il programma prevede i seguenti interventi.
Il progetto pad (pubblic access defibrillation) della città di Busca sarà illustrato dal suo ideatore, il consigliere comunale e studente di Medicina Jacopo Giamello, con lo scopo che esso possa ispirare analoghe esperienze in altre città.
Gli altri argomenti saranno:
9.30-10.00: L’importanza della defibrillazione precoce
Relatore Baldassarre Doronzo, direttore di Cardiologia dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano
10.00-10.30: Nue (numero unico emergenze)112: come funziona il nuovo numero unico per le emergenze
Relatore Danilo Bono, responsabile del Progetto Nue della Regione Piemonte
10.30-11.00: Il first responder: l’utilizzo del DAE da parte di personale laico in comunicazione con la centrale operativa dell’emergenza sanitaria
Relatore Luigi Silimbri, direttore Emergenza sanitaria territoriale 118 dell’Asl CN1
11.00-11.30: pausa caffè
11.30-12.00: Defibrillazione precoce: come cambia l’approccio al paziente in pronto soccorso
Relatore Giuseppe Lauria, direttore Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo
12.00-12.30: Il progetto scuola: l’esperienza di informazione dei medici della Asl CN1 e Aso Santa Croce e Carle nelle scuole della provincia Granda
Relatrice Giuliana Bricco – Cardiologia dell’ospedale Savigliano dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano Durante la mattinata sarà inaugurato ufficialmente “Persone di cuore.