Mondovì ha celebrato sabato scorso, nel pomeriggio, la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” organizzata dal Comune, dal Comitato della Croce Rossa Italiana e dal Corpo delle Infermiere volontarie della Cri, che ne fa parte.
Fu proprio la CRI di Mondovì, che coi volontari due anni fa fece sorgere il Centro antiviolenza “L’Orecchio di Venere”, per aiutare le donne vittime di violenza di genere.
La giornata si è svolta in due distinti momenti, presentati dal giornalista Raffaele Sasso, referente della Comunicazione della Cri di Mondovì. Il primo, in piazza mons. Moizo, con lo spettacolo, cui hanno partecipato le allieve e gli allievi di cinque scuole di danza: “ETF”, “Studio 2” “Cravero moviment”, “Circolo la Terna” e ”Good Vibes”, applauditissimo e molto seguito dalle persone presenti sulla piazza. Il secondo nella vicina ex Chiesa di Santo Stefano, dove si è svolto il convegno “Basta vittime”.
Nel breve tratto di strada, su un drappo rosso, sono state esposte decine e decine di paia di scarpe, rosse, a significare la violenza subita da un sempre maggior numero di donne: le scarpe a rappresentare il percorso di ogni singola donna verso la libertà, il rosso a simboleggiare il sangue e, allo stesso tempo, l’amore.
Presenti, il sindaco Paolo Adriano la comandante della Polizia Municipale, Domenica Chionetti; il comandante la Compagnia Carabinieri di Mondovì, capitano Raffaello Ciliento e la comandante della Compagnia della Gdf, capitano Sara Raffaella D’Addio.
Al convegno sono intervenuti come relatori S.lla Giuliana Turco, ispettrice del Corpo delle Infermiere volontarie, della CRI di Mondovì, che ha spiegato cosa è, e cosa fa, “L’Orecchio di Venere”, facente parte della rete antiviolenza del Monregalese, nata un anno fa; poi Federica Cravero, giornalista de “La Repubblica”, della Redazione di Torino, che ha parlato della sua esperienza nel seguire la situazione a livello regionale, con riferimento alle attività di sostegno alle donne vittime di violenza; Rino Mele, dell’Associazione “UominIncerchio”, a significare come la violenza di genere possa colpire anche gli uomini ed infine Maria Avagnina, psicologa che ha parlato della sua attività di collaborazione presso “L’Orecchio di Venere”.
Prima dell’inizio sono intervenuti a portare il saluto, l’assessore al Bilancio, del Comune di Mondovì, Cecilia Rizzola; la presidente della CRI, Viviana Beltrandi; il vice presidente della Fondazione Crc, Ezio Raviola; il presidente dell’Associazione “Rotaract Club Cuneo-Provincia granda”, Mirko Santoro; la presidente dell’Inner Wheel Club, Maria Angela Schellino; la presidente di Mondodìdonna, Loredana Prieri e la presidente Fidapa, Maripina Bianchini.
«Una giornata importante – ha commentato S.lla Giuliana Turco responsabile del Centro di ascolto “L’Orecchio di Venere” – per ricordare come la Croce Rossa di Mondovì fornisca alle donne vittime di violenza, (ma anche a bambini, anziani, uomini), l’assistenza necessaria a superare il delicato momento, offrendo loro accoglienza, ascolto, orientamento e sostegno, operando in sinergia con i Servizi sociali e sanitari, con le Forze dell’Ordine e con le Associazioni di volontariato. Nel corso dell’anno sono una ventina le donne che si sono rivolte al Centro, metà italiane e metà straniere, mentre i giorni di accoglienza, in strutture segrete, sono state un centinaio».