“La garanzia, in tempi ragionevoli, dell’attivazione della rilevazione in tempo reale in una centralina tra Bra e Alba”: è quanto chiedono congiuntamente gli assessori all’Ambiente di Bra Sara Cravero e di Alba Massimo Scavino a Regione Piemonte e Arpa, per dati sulla qualità dell’aria più specifici e rappresentativi del territorio.
Da fine ottobre Alba e Bra hanno adottato le disposizioni previste dal “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino Padano”, che prevede l’attivazione di misure antismog al superamento dei livelli di allerta definiti dalla Regione Piemonte e basati sulle rilevazioni di una centralina definita ci “riferimento territoriale”, ovvero quella di Asti. Tale centralina ultimamente ha dato qualche problema, per cui le ultime misurazioni di livello di Pm10 nell’aria giungono dalla centralina di Alessandria, la quale, a sua volta, ha smesso di funzionare nei giorni tra il 17 e il 21 novembre.
“Non sappiamo se i dati che hanno rappresentato il riferimento per i Comuni di Alba e Bra in quei giorni siano stati estrapolati dalla stazione di riserva di Alessandria, ma non certo da Alba o da Bra – spiegano nella lettera a Regione e Arpa gli amministratori di Bra e Alba – Inoltre, dal 1 settembre al 12 novembre 2017 la centralina di Alessandria ha superato il limite di 50 microgrammi/m3 sette giorni in più rispetto alla centralina di Alba e sei giorni in più rispetto alla centralina di Bra, con una media giornaliera di 44,97 microgrammi/m3 rispetto ai 35,01 di Alba e ai 38,90 di Bra”.
“Permane un certo disagio – concludono Cravero e Scavino – nell’emanare provvedimenti per limitare la circolazione dei nostri cittadini sulla base dei dati di una centralina di rilevamento sita sul territorio di altra Provincia e distante in linea d’aria ben 54 km da Alba e 69 km da Bra”.
(em)