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Aiuti ai negozi di montagna: un altro passo in avanti

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A metà 2017, la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie aveva emesso il Bando per presentare le domande di contributo riguardanti le iniziative di sostegno alle attività commerciali nei Comuni totalmente montani, dove i negozi non c’erano o il loro numero risultava carente.

 

Mettendo a disposizione 19.053.587 euro per l’intero territorio italiano, di cui 1.400.000 euro riservati a quello del Piemonte. Si potevano richiedere i finanziamenti in tre ambiti. Il primo: l’incentivazione degli esercizi commerciali per l’avvio, il mantenimento o l’ampliamento dell’offerta commerciale anche in forma di multiservizi. Il secondo: la programmazione dei servizi di consegna delle merci a domicilio. Il terzo: la predisposizione dei servizi di trasporto per rispondere alle esigenze degli abitanti locali, in particolare quelli residenti nelle frazioni, con l’obiettivo di facilitare da parte loro il raggiungimento delle sedi dei mercati presenti nei territori montani.

 

Ogni Ente locale poteva attivare un progetto annuale del valore massimo di 25.000 euro o uno pluriennale del valore massimo di 100.000 euro: quest’ultimo, però, insieme ad almeno altri due Comuni. Il Bando dava la possibilità agli Enti locali di gestire in proprio le attività, oppure, attraverso un avviso pubblico, di destinare, in seguito, le risorse ottenute, alle imprese interessate ad aprire o valorizzare i negozi. Le richieste dovevano essere avanzate dai Comuni alle rispettive Regioni di appartenenza, i cui uffici, poi, dovevano, procedere con l’istruttoria.

 

Il Bando diceva anche che erano da considerare prioritarie le richieste per progetti annuali dei Comuni in Classe 1 dove non esistevano attività commerciali. A seguire gli altri di Classe 2. In Piemonte, con lo stanziamento disponibile di 1.400.000 euro, era stato previsto, in base a un coefficiente di attribuzione delle quote, di sovvenzionare 44 progetti da 25.000 euro e 3 da 100.000 euro. I tecnici della Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Montagna, Foreste, Protezione Civile, Trasporti e Logistica-Settore Sviluppo della Montagna Cooperazione Transfrontaliera hanno terminato l’istruttoria.

 

Dal territorio regionale per la Classe 1-progetti annuali sono arrivate 22 domande, di cui 20 dichiarate ammissibili al finanziamento. Di queste, 14 le hanno presentate Comuni della provincia di Cuneo. Sono:  Rittana; Canosio; Marsaglia; Paroldo; Alto; Briaglia; Bergolo; Camerana; Montemale; Gottasecca; Arguello; Torre Bormida; Perletto e Bonvicino.
Per la Classe 2-progetti annuali le istanze sono state 33, di cui 32 ammissibili. Di queste, come nel caso precedente, 14, arrivano da Comuni della “Granda”. Si tratta di: Roccasparvera; Caprauna; San Benedetto Belbo; Cartignano; Torre Mondovì; Levice; San Damiano Macra; Mombarcaro; Nucetto; Montaldo Mondovì; Castino; Castelletto Uzzone; Prunetto e Monesiglio.

 

A livello di progetti pluriennali sono giunte quattro domande, delle quali tre ammissibili. In provincia di Cuneo la proposta ritenuta idonea è stata fatta dall’Unione Montana Valli Mongia e Cevetta, Langa Cebana, Alta Valle Bormida.
I risultati dell’istruttoria sono stati trasmessi dalla Regione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie che, dopo aver effettuato le proprie verifiche, provvederà all’assegnazione dei contributi.

 

Ringrazio il Governo – sottolinea l’assessore piemontese allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia – per aver messo a disposizione le risorse che consentiranno a molte aree considerate marginali di avere di nuovo i servizi commerciali. Esempi concreti che, aggiunti ai fondi regionali e a quelle europei per altri settori di attività, permetteranno alle Terre Alte un nuovo sviluppo. I nostri Uffici hanno rispettato le previsioni tempistiche del Bando, inviando la documentazione entro la scadenza prevista. Qui termina la competenza della Regione. Auspichiamo che, rapidamente, il Dipartimento ministeriale convalidi ufficialmente l’istruttoria e provveda ad assegnare le relative risorse”. 

 

Il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, afferma: “Prendo il testimone da Valmaggia e mi impegno a seguire l’iter burocratico del provvedimento affinché si giunga in tempi brevi alla sua conclusione. Sono soddisfatto delle molte richieste arrivate dalla provincia di Cuneo, che dimostrano come il tessuto sociale del nostro territorio montano sia vivo. Il problema delle Terre Alte del Paese va affrontato creando opportunità concrete di lavoro e di servizi. La montagna non va assistita, ma messa nelle condizioni di poter vivere con le risorse che produce, opportunamente retribuite. Senza assicurare i servizi fondamentali – scuole, strade, sanità, negozi – non si può arrestare lo spopolamento e mettere gli abitanti nelle condizioni di continuare a scommettere sul loro futuro in montagna. L’obiettivo del Bando va proprio in questa direzione”. 

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