Giovedì 18 gennaio, per il quarto anno consecutivo, l’artista tedesco Gunter Demnig sarà a Torino per installare otto “Pietre d’inciampo”, dedicate ad altrettante persone deportate dal capoluogo piemontese, che si aggiungeranno altre oltre ottanta già presenti in tutta la città.
Si inizierà alle 9.00 in via Parma 24 con la “Stolpersteine” per Franco Gallina per poi proseguire alle 9.30 in via Stampatori 4 in ricordo di Emanuele Balbo Bertone e alle 9.45 in corso Vittorio Emanuele II 70 con la pietra per Umberto Nizza.
Alle 10.00 Demnig installerà la pietra in via Principe Tommaso 11 in memoria di Moisè Adolfo Cremisi e alle 10.15 in via Giuseppe Mazzini 33 per Remo Obbermito. Una coppia di pietre d’inciampo verranno installate al n.17 di corso Fiume in ricordo di Teodoro Sacerdote e Rosetta Fubini in Sacerdote. L’ultima pietra sarà collocata alle 11.00 in corso Spezia 55 e sarà dedicata a Giovanni Bini.
Anche quest’anno, dieci scuole torinesi partecipano a un percorso didattico collegato alle Pietre di Inciampo i cui esiti saranno presentati al Polo del ‘900 nel febbraio 2018. L’inziativa è a cura del Museo Diffuso della Resistenza, della Comunità Ebraica di Torino, dell’ANED-Associazione ex Deportati e del Goethe-Institut Turin, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione e della Fondazione CRT.
Nel pomeriggio del 18 gennaio, alle 17.00, al Polo del ‘900 – Sala conferenze, Palazzo San Celso, Corso Valdocco 4/A – in occasione della posa della pietra d’inciampo al Generale Balbo Bertone di Breme (la prima a Torino dedicata a un internato militare) le vicende degli internati militari italiani saranno ricordate attraverso la presentazione del volume di Antonella Bartolo Colaleo, “Matite sbriciolate”, (Gaidano&Matta edizioni). Ne discute con l’autrice Cristian Pecchenino. Coordina il Generale Franco Cravarezza. Seguirà la proiezione del documentario “Ritorno a casa. Pescantina 1945, dalla deportazione all’accoglienza” di Dario Dalla Mura e Elena Peloso. Il film sarà presentato dagli autori.
L’iniziativa è a cura dell’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, dell’Associazione nazionale ex internati (Anei), del Consiglio regionale del Piemonte – Comitato Resistenza e Costituzione, dell’Associazione nazionale ex deportati politici (Aned) e dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”. Ingresso libero.