Matteo Paoletti fa il punto sul campionato del VBC Mondovì

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Con l’ultimo turno del Girone Blu ormai alle porte è tempo di bilanci per la prima parte della stagione 2017/2018. Il VBC Mondovì chiuderà la regular season a Spoleto, contro una Monini ancora a caccia della matematica certezza di qualificazione alla Poule A.

Perciò, la squadra appena affidata a coach Luca Monti scenderà in campo col coltello tra i denti. Per Mondovì far punti con Spoleto potrebbe essere importante solo nel caso gli umbri non si qualificassero tra le prime quattro, altrimenti ai fini del punteggio accumulato alla partenza della Poule B il risultato risulterebbe ininfluente. Non per questo meno importante, però. Vincere contro una “grande” del campionato, anche in considerazione del fatto che i monregalesi sono in serie positiva da tre turni, è sempre una bella iniezione di fiducia nei propri mezzi. Che finora non sono emersi appieno, come ci spiega il martello principe della squadra di Mauro Barisciani, l’opposto Matteo Paoletti. “Negli ultimi tempi abbiamo evitato una situazione che si stava facendo molto complicata – attacca Paoletti – e per questo è giusto vedere il bicchiere mezzo pieno. Se andiamo a ritroso, no. Troppi alti e bassi”.

Gioia per aver evitato la Poule C, oppure delusione per non essere riusciti a stare tra le prime quattro?

“Entrare nella Poule A, obiettivamente, mi pareva molto difficile. Vedevo fin dall’inizio squadre molto più attrezzate; potevamo farcela solo se tutto avesse girato a mille come la passata stagione. Ciò che recrimino maggiormente è non essere stati in grado di entrare nella Poule B con più punti all’attivo. Il vero obiettivo era quello di disputare una seconda parte di campionato più agevole, per tentare di entrare nei playoff”.

Cosa ci dobbiamo aspettare da queste otto partite?

“Dovremo far più punti possibili, consapevoli che probabilmente non saranno sufficienti per proseguire la stagione. A questo punto, credo che andare più in là della salvezza a fine girone non riusciremo. Colmare un divario di punti notevole in otto partite per tentare l’assalto alle prime due posizioni è impresa ardua, quindi pensiamo ragionevolmente ad evitare le ultime due piazze che ci caccerebbero nell’inferno playout. Abbiamo tutti i mezzi per riuscirci”.

Il VBC ha ancora margini di miglioramento?

“Non abbiamo certo raggiunto il top. La squadra può far vedere qualcosa in più, sia a livello tecnico, sia di gruppo. Non tanto in termini di prestazione assoluta, ma come continuità. Troppe volte è stato questo l’elemento mancante: non l’individualità, il guizzo del campione in grado di far svoltare la partita. Il rammarico più grande fino ad oggi”.

Vincere aiuta a vincere: le tre affermazioni consecutive hanno gettate le basi delle vostre certezze?

“Me lo auguro, anche se il nostro è un equilibrio fragile. Dobbiamo prendere di positivo questo momento e portarlo avanti il più a lungo possibile, anche se purtroppo gli accadimenti fanno un po’ scemare gli stimoli da evento importante. Mi spiego: pensare di terminare la stagione il 25 marzo è tutt’altra cosa che lottare per un posto nei playoff. Perciò dovremo stare doppiamente attenti: un passo falso potrebbe costarci molto caro. Finora questo è stato il nostro tallone d’Achille, dobbiamo invertire la rotta”.