“Non dire mai che questo è il tuo ultimo cammino, anche se le nuvole nascondo la luce. Questo è il giorno al quale aneliamo, sorgerà e verrà e i nostri passi ancora risuoneranno… Ma se la luce dovesse tardare, allora questo canto sia la memoria”.
Le parole giuste per spiegare che cosa sia il Giorno della Memoria le hanno trovate nel testo della canzone Yiddish “Zog nit keynmol”, scritta nel 1943 da Hirsh Glik nel ghetto di Vilnius quando aveva 21 e divenuta celebre come inno del movimento di resistenza partigiana ebraica: sono gli autori della “lezione-spettacolo” andata in scena ieri sera, con qualche giorno di anticipo sul 27 gennaio, al Teatro Civico, con ottima partecipazione di pubblico.
Allestita per essere una vera e propria lezione di Storia ai ragazzi delle scuole del Piemonte e della Valle d’Aosta, ai quali sarà portata in questa settimana della Memoria, in realtà la messa in scena de “La nota dolente” è risultata un’emozionante opera teatrale, capace di far comprendere almeno un po’ un concetto inconcepibile come l’Olocausto, usando la musica come strumento.
Davvero bravi tutti, a cominciare dalla ebraista Maria Teresa Milano, che racconta e spiega, introduce e accompagna rivelando particolari e retroscena che portano con delicatezza lo spettatore-studente a conoscere e “sentire addosso” le atroci verità, rese alla vista dall’interpretazione “fisica” della brava attrice Silvana Scotto, che si trasforma vestendo i panni dei protagonisti dei racconti. E bravi i musicisti del quartetto klezmer (l’Ensemble di Musica da Camera con Stefano Arato, Federico Macagno, Marcello Trinchero, Flavio Pannacci) che suonano ai ritmi del jazz, così come a quelli delle canzoni di regime e dei valzer viennesi.
Curato da La fabbrica dei suoni, lo spettacolo-lezione è un’iniziativa che fa parte del Progetto Diderot della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, in questo caso anche con il contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo e, per la serata a Busca, dell’Unione Montana e del Bacino imbrifero Valle Varaita e con il patrocinio della Città.
Hanno introdotto la serata il sindaco e presidente del Bim Marco Gallo e la vice-presidente dell’Unione Milva Rinaudo: “Desideriamo – hanno detto – che l’evento sia una presa di coscienza collettiva, una dimostrazione di solidarietà a distanza di luogo e di tempo non passiva, ma densa di contenuti, per dare senso alla memoria“.