La fisica, si sa, non è mai stata la materia prediletta dagli allievi del Liceo Classico, più propensi – forse – allo studio delle humanae litterae: ma nulla ha spaventato gli studenti del triennio del “Govone”, che si sono immersi nello studio di questa disciplina addirittura in una lingua straniera, l’inglese, grazie a Joey Curti, un giovane ricercatore del rinomato MIT di Boston, ospite delle famiglie Alesso e Callandrone nel Bel Paese.
Il nostro insegnante statunitense, infatti, ha partecipato al progetto GTL – Global Teaching Lab – al quale la nostra scuola aderisce da ben tre anni: l’esperienza si è rivelata altamente formativa sia per i ragazzi, catturati da un argomento vasto ed affascinante come la fisica quantistica, sia per Joey, che si è detto entusiasta di un confronto con “un altro mondo”, ben diverso da quello in cui studia e lavora negli USA.
La lingua, diversamente da quanto si potrebbe pensare, non si è rivelata un ostacolo, ma, anzi, un ulteriore stimolo per entrare davvero nei meccanismi di questa scienza : l’interrogarsi sul significato di parole sconosciute (nemmeno troppe, dal momento che a dire di Joey possediamo un buon livello di inglese), anche perché afferenti un linguaggio tecnico e specialistico, è stato doppiamente importante, perché oltre ad aver contribuito ad ampliare il nostro lessico, ci ha obbligato a riflettere su temi che pensavamo lontani da noi, e che invece sono così vicini alla nostra quotidianità. La domanda “Perché il cielo è blu?”, così importante per i bambini, perde di significato con l’avanzare degli anni e spesso non interessa più agli adulti: la fisica – come la filosofia- invece non cessa di stupirsi, di interrogarsi e di cercare risposte.
Penso che le lezioni di Joey siano state proprio questo, una parenesi alla fisica non come studio mnemonico di formule, ma intesa come un’indagine di ciò che ci circonda, un invito a non invecchiare anzitempo e a continuare nel viaggio di scoperta che abbiamo iniziato da piccoli, pieni di meraviglia.
L’auspicio di tutti gli studenti del Liceo è che il progetto, coordinato dalla professoressa Lucia Toppino, possa continuare negli anni.
Nicolò Germano