Anche quest’anno è stato pubblicato il decreto che autorizza l’ingresso in Italia di 30.850 lavoratori extracomunitari stagionali e non stagionali per il 2018.
Una quota massima di 18.000 ingressi per motivi di lavoro subordinato stagionale, da ripartire tra le Regioni e le Province autonome, e una di 12.850 per motivi di lavoro subordinato, non stagionale, e di lavoro autonomo.
Una notizia molto attesa in tutta la provincia di Cuneo, dove ogni anno – in agricoltura – vengono impiegati diversi lavoratori stagionali, in particolare per la vendemmia e la raccolta della frutta.
«Le aziende agricole possono presentare le domande entro l’anno fino a esaurimento posti. Si tratta del decreto per la regolamentazione dei primi ingressi in Italia» spiega la vicedirettrice provinciale Filomena Sammarco dagli uffici Cia di Cuneo. L’iter autorizzativo prevede diversi passaggi attraverso l’Ispettorato Territoriale di Cuneo, lo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Cuneo, la Questura e, infine, l’Ambasciata del paese d’origine del lavoratore.
Per motivi di lavoro subordinato, a carattere stagionale, possono entrare in Italia i lavoratori provenienti da Albania, Mali, Algeria, Marocco, Bosnia-Herzegovina, Mauritius, Corea, Moldova, Costa d’Avorio, Montenegro, Egitto, Niger, El Salvador, Nigeria, Etiopia, Pakistan, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, Senegal, Filippine, Serbia, Gambia, Sri Lanka, Ghana, Sudan, Giappone, Tunisia, India, Ucraina e Kosovo.
Si possono presentare domande a favore di lavoratori appartenenti a nazionalità diverse, che siano già entrati in Italia per lavoro stagionale almeno una volta nei cinque anni precedenti.
Per motivi di lavoro subordinato, non stagionale, e di lavoro autonomo sono previsti 500 ingressi a cittadini non comunitari residenti all’estero che abbiano completato i programmi di formazione e di istruzione nel paese di origine, 2.400 per i lavoratori autonomi tra imprenditori che svolgono attività di interesse per l’economia italiana che prevedano un investimento in Italia di almeno 500mila euro e la creazione di almeno tre nuovi posti di lavoro, liberi professionisti esercenti professioni vigilate, titolari di cariche di amministrazione o di controllo di società, di società non cooperative, espressamente previste dalla normativa vigente in materia di visti d’ingresso, artisti di chiara fama internazionale, cittadini stranieri per la costituzione di imprese “start-up innovative”, e – infine – 100 lavoratori di origine italiana per parte di almeno uno dei genitori, residenti in Argentina, Uruguay, Venezuela, Brasile.
Sarà inoltre possibile convertire
– in permessi di soggiorno per lavoro subordinato: 4.750 permessi di soggiorno per lavoro stagionale; 3.500 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 800 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati a cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.
– in permessi di soggiorno per lavoro autonomo: 700 permessi di soggiorno per studio, tirocinio e/o formazione professionale; 100 permessi di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo rilasciati a cittadini di Paesi terzi da altro Stato membro dell’Unione europea.