“Wolfgang Amadeus Mozart e i suoi Quartetti per Flauto – Le Corde Vibranti” giovedì 22 febbraio, alle ore 21.00 in sala “Beppe Fenoglio” nell’ambito della 41esima Stagione di Musica da Camera organizzata dal Civico Istituto Musicale “Lodovico Rocca” di Alba in collaborazione con Asamimus (Associazione Amici dell’Istituto Musicale).
Sul palco Giulio Ceccarelli attore e baritono, Giovanna Savino flauto, Rita Maglia violino, Gabriella Diatto viola e Marco De Masi violoncello.
Programma:
Quartetto K 285 in re maggiore Allegro
Adagio
Rondeau
Da Don Giovanni “Deh vieni alla finestra”
“Madamina il catalogo è questo”
Quartetto K 285 b in do maggiore Allegro
Andantino: tema con variazioni
Da Don Giovanni “Notte e giorno “
“Ho capito….”
Da Flauto Magico “Der vogelfanger”
“Corde vibranti” nasce dall’idea della genovese Rita Maglia di unire musicisti di varia estrazione (classica, etnica e jazz) ad artisti, attori e danzatori per creare sinergie espressive e dar vita a progetti che si inseriscono in vari contesti : dal concerto alla mostra di dipinti, alla festa campestre, volti a coinvolgere il pubblico e l’ambiente stesso con le vibrazioni degli strumenti e le voci.
Attivo dal 2010 ha partecipato ai concerti Aperitivo del Teatro Carlo Felice 2016 e 2017, per il Lounge Voltaire della Fondazione Garaventa, per l’associazione Musicamica di Santa Margherita, rassegna musicale Montaldo, “Sacrautunno festival” ad Albenga, “Festival di Capraia”, Serate musicali a Villa De Mari, rassegna “Interpretando suoni e luoghi” a Gemonio (Varese), I lunedi musicali a Savignone, Auditorium le Clarisse per “dicembre in musica” a Rapallo, “Di voci e d’accordo” a Laigueglia, “Un palco sul mare” ad Albisola.
Giulio Ceccarelli genovese inizia giovanissimo ad avvicinarsi al teatro di prosa seguendo vari corsi e recitando in tutta Italia come attore professionista.
Nel 2013 inizia lo studio del canto lirico dapprima con il tenore Pieratelli in seguito con il basso Andrea Mastroni e dal 2015 studia regolarmente sotto la guida del maestro Fernando Cordeiro Opa.
Nel 2013 ottiene un ruolo protagonista nel musical “Rocky Horror Show” con la regia di Pierluigi Cassano. Ha all’attivo numerosi concerti come solista (Varazze è lirica; Teatro Comunale di Alessandria, con lo spettacolo “Mozart o Lehar”; Musica Parola e suggestioni visive a S. Gemolo – Varese; Interpretando suoni e luoghi a Gemonio; serate musicali a Villa De Mari). Ha seguito masterclass di canto lirico con S. Ganassi e A. Mastroni.
Giovanna Savino si diploma al Conservatorio N. Paganini di Genova e si perfeziona con i Maestri: Fabbriciani, Marion, Cambursano e Valentini.
Ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali classificandosi sempre ai primi posti. Ha collaborato con i teatri: Carlo Felice e Gustavo Modena di Genova, A. Jarry di Venezia e “La tosse “ di Genova con cui ha partecipato alla realizzazione di un opera discografica.
Ha effettuato registrazione per la BBC e inciso sigle per varie reti televisive. Tiene corsi di perfezionamento e svolge attività concertistica in varie formazioni.
E’ docente di flauto traverso presso l’Istituto comprensivo Montaldo ad indirizzo musicale di Genova. Organizzatrice di corsi internazionali e concerti al “Santa Festival” di Santa Margherita Ligure.
Rita Maglia diplomata in violino al Conservatorio L. Cherubini di Firenze, in didattica della musica, in musicoterapia presso l’Associazione Progetto Espressione APE di Genova e ha frequentato il triennio di violino barocco con il M. Enrico Gatti.
Dal 1981 suona stabilmente nell’orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova come violino di fila collaborando con direttori d’orchestra di grande levatura, confrontandosi con repertorio sinfonico, lirico e di balletto dal 600 alla musica contemporanea. Ha fondato il “corde vibranti ensemble ” con il quale svolge attività concertistica da alcuni anni e collabora con numerose orchestre da camera.
La curiosità per tutte le forme di espressione l’ha spinta a suonare anche nell’ambito della musica leggera (Angelo Branduardi, New Trolls e il Festival di Sanremo 2014) e della musica etnica (gruppo la paranza del geco e Mesuraca con la musica calabrese), ha frequentato stage di musica celtica con Peter Cooper al Wigmore Hall a Londra.
Si dedica sia all’insegnamento del violino e della propedeutica alla musica che come musico terapeuta presso il centro Edelweiss a Genova.
Gabriella Diatto ha studiato presso la Scuola Civica di musica di Milano diplomandosi in violino e viola presso i conservatori di Firenze e Trento.
Ha collaborato con l’orchestra RAI di Milano, della Radio Svizzera di Lugano, i Pomeriggi e l’Angelicum di Milano, con il Teatro dell’Opera di Roma e con il Maggio di Firenze. Dal 2006 fa parte dell’ Orchestra del Carlo Felice di Genova.
Ha insegnato presso l’Accademia di musica di Chiavari.
Marco De Masi si diploma brillantemente presso il Conservatorio N. Paganini di Genova col M° Nevio Zanardi. Prosegue gli studi con il M° Flaxsmann ed il M° Laffranchini, spalla storica dei violoncelli del Teatro La Scala di Milano.
Ancora ventenne vince le selezioni per l’Orchestra Giovanile del Teatro La Scala, l’Orchestra Cherubini diretta dal M° Riccardo Muti, l’Orchestra Giovanile Italiana e la celebre Orchestra del Festival di Verbier , il cui direttore principale è il M° James Levine. Nel 2001 entra a far parte della prestigiosa orchestra “Filarmonica Arturo Toscanini” di Parma, diretta dal M° Lorin Maazel, dove viene scelto per ricoprire il ruolo di concertino dei violoncelli: in tale compagine tiene concerti in tutto il mondo, da Parigi a Tokyo, da Mosca a Rio de Janeiro.
Degna di particolare menzione in tale periodo di attività è la collaborazione con la New York Philarmonic: le due orchestre si sono esibite congiuntamente presso la celebre Avery Fischer Hall. Risulta vincitore ed idoneo ad audizioni e concorsi presso La Scala di Milano, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Verdi di Trieste, il Teatro dell’Opera di Roma, l’Orchestra dell’Arena di Verona e l’Orchestra Mahler.
Viene invitato regolarmente come spalla presso l’Orchestra Sinfonica Abruzzese, l’Orchestra Sinfonica Rossini di Pesaro, la Camerata Strumentale di Prato e l’Orchestra di Roma: con quest’ultima ha effettuato 2 tournée in Giappone in qualità di primo violoncello solista. Suona un violoncello Giuseppe Guadagnini del 1802.
“A fianco dei più conosciuti concerti per flauto e orchestra (o a quello per flauto, arpa e orchestra), i quartetti per archi e flauto di Mozart rappresentano una produzione assai particolare tra le opere del maestro di Salisburgo.
I tre quartetti lasciati ai posteri – di cui gli ultimi due incompleti, in due tempi ciascuno – sono legati alla figura di Johann Baptist Wendling, “squisito flautista” (come lo definì Mozart stesso) dell’orchestra di Mannheim.
Proprio egli, di fatto, presentò a Mozart un ricco olandese e musicista dilettante, tal De Jean, che commissionò al Nostro alcune composizioni originali per flauto. Mozart, che non aderì propriamente di buon grado a questa particolare richiesta (confessò che questa commissione lo faceva sentire un compositore “anchilosato”), produsse queste tre singolari opere.
Sotto il profilo estetico, certamente la musica risente fortemente dello stile galante, ci troviamo del resto ancora nel 1777 – e Mozart ha soltanto ventun anni.
Nonostante questo, si incomincia ad intravedere un importante mutamento nel suo pensiero compositivo: la freschezza della vena melodica incomincia ad intrecciarsi sapientemente con la condotta delle parti, facendo presagire uno stile più maturo, sempre elegante e raffinato ma meno convenzionale, che si distanzia pian piano dall’imperante Rococò.
Gli altri titoli in programma bene si allineano con i quartetti di cui sopra. Sono arie celebri provenienti da opere più rilevanti, piccoli estratti che bene inquadrano i tratti più freschi della poetica mozartiana: dal dongiovannesco “Madamina il catalogo è questo” al “Vogelfänger” del Flauto Magico.
Nell’augurare a tutti un buon ascolto, crediamo sia particolarmente interessante, per ricostruire lo spirito che dimora nella persona del giovane Mozart, riportare in calce una lettera-poesia spedita dallo stesso all’amata madre verso la fine del gennaio 1778, in cui riporta notizie dei suoi quartetti con flauto:
Signora mamma! Mi piace la panna!/Sia lode al cielo, sia lode a tutti i santi/Non siamo malati e stiamo bene tutti quanti./Ce ne andiamo in giro per il mondo//Ma in tasca non abbiamo più un soldo./[…]Il Signor Wengling sarà tutto furente/perché io non ho scritto quasi niente./Ma appena passo sopra il ponte del Reno,/me ne ritorno indietro in un baleno/e scrivo i miei Quartetti per benino/così non potrà darmi del cretino./Quanto al Concerto ecco la mia pensata:/lo butto giù a Parigi, alla prima cacata./Preferirei, ad essere sincero,/girare con costoro il mondo intero/piuttosto che viaggiar con certa gente/buona soltanto per l’attimo presente:/ che solo al pensarci mi viene male al ventre./Ma se poi andremo insieme, sarà quel che sarà/ Val più il culo di Weber che la testa di Ramm./[…]Ma basta con i versi; voglio ora annunciarle/che lunedì venturo, senza tante domande,/di baciarle la mano l’onor mi sarà dato […]
à dieu mamma
il figlio suo devoto
però tutto rognoso
Trazom”
Nicola Davico