Sequestrati 16 milioni di prodotti, tra orecchini, piercing e accessori d’abbigliamento contraffatti o insicuri, 20.000 articoli falsamente marchiati argento, 400.000 accessori d’abbigliamento spacciati come prezioso corallo rosso ed oltre 1200 giocattoli pericolosi.
Un centinaio i grammi di sostanze stupefacenti sequestrati, 10 le persone segnalate alla Prefettura per detenzione di droga. Oltre 200 i soggetti identificati. Scovati, inoltre, 6 lavoratori “in nero” e rilevate irregolarità presso 3 impianti di carburante.
Questo un primo bilancio di un’attività della Guardia di Finanza di Torino, iniziata ancor prima dell’alba e terminata alle prime luci del giorno dopo, durante la quale sono stati effettuati numerosi interventi ed identificate centinaia di persone fisiche e giuridiche, operatori commerciali, sedi di aziende e ambulanti, il tutto nell’ambito dei controlli che hanno riguardato: la disciplina dei prezzi praticati da parte dei distributori stradali di carburante, la tutela del made in Italy, la sicurezza dei prodotti, la contraffazione dei marchi, l’abusivismo commerciale, il controllo in materia di circolazione dei prodotti, la circolazione dell’Euro e degli altri mezzi di pagamento, i money transfer ed il contrasto al lavoro irregolare.
Numerosi anche i controlli al traffico merci e ai documenti di trasporto, svariate anche le infrazioni riscontate al codice della strada.
Per quanto attiene il lavoro in nero è bene evidenziare che questi controlli sono finalizzati principalmente a tutelare i lavoratori che, se non regolarmente assunti, sono sottopagati e privi della copertura previdenziale ed assicurativa. In particolare, a Torino in una carrozzeria situata nei pressi di corso Grosseto, gestita da un italiano, i Finanzieri hanno sorpreso 5 lavoratori, praticamente l’intero staff dell’azienda, intenti nel loro lavoro ma sprovvisti di qualsiasi contratto d’assunzione.
Imponente il sequestro effettuato presso un’azienda torinese ubicata nel quartiere “Barriera di Milano”, dove i Finanzieri del Gruppo Torino hanno scovato oltre 15 milioni di articoli, tra accessori di abbigliamento e di bigiotteria, non certificati o sprovvisti delle indicazioni circa la denominazione legale o merceologica, i dati dell’importatore e la presenza di materiali o sostanze pericolose, il tutto con evidenti rischi per la sicurezza degli ignari consumatori.
Sempre presso la stessa azienda, leader del settore e gestita da una quarantasettenne di origini singalesi, i Baschi Verdi hanno inoltre trovato 400.000 accessori d’abbigliamento spacciati come prezioso corallo rosso, corallo bianco e madreperla ma in realtà composti da una resina artificiale. Il valore della merce sequestrata è stata quantificata in oltre 8 milioni di euro.
I prodotti, come hanno appurato i Finanzieri, venivano anche reclamizzati e venduti su un noto sito internet internazionale nonché commercializzati attraverso il sistema delle televendite in onda su vari canali televisivi. Su quest’ultimo aspetto sono in corso ulteriori accertamenti da parte degli inquirenti.
Questo piano straordinario di controllo economico del territorio è stato eseguito nell’ambito del “Dispositivo permanente di contrasto ai traffici illeciti”; modulo operativo, che vede giornalmente impiegati i Finanzieri in tutti i settori d’interesse del Corpo, che può variare di intensità in funzione del contesto esterno o di esigenze investigative.
Infatti, i variegati compiti istituzionali della Guardia di Finanza, delicati e certamente proiettati alla tutela economica e finanziaria di tutte le componenti della Repubblica e dell’Unione Europea, pongono sempre al centro di ogni attività svolta dalle Fiamme Gialle la salvaguardia dell’integrità del patrimonio e della salute dei cittadini.