VENTI sarà il tema del prossimo scrittorincittà, che avrà luogo dal 14 al 19 novembre. VENTI sono gli anni di scrittorincittà, il festival che è diventato grande nel tempo, sempre più vivo, maturo, attraente.
E VENTI è il tema di quest’anno, una parola che esce dal numero e diventa altro, accende l’immagine del vento, del vento che soffia, che muove le cose, che permette ad altro di muoversi, viaggiare, partire.
I VENTI sono a favore e sono contrari, e scrittorincittà si farà ispirare dal vento perché compiere VENTI anni non rappresenta un traguardo ma un viaggio che continua. VENTI perché non stiamo mai fermi. VENTI perché c’è il bisogno di cambiare, ragionare, indagare. Aprire gli occhi sulla realtà di noi stessi e del nostro viaggiare.
VENTI è molto più della risposta alla domanda “dove stiamo andando?” VENTI è la direzione del cuore, sono gli orientamenti dei desideri. VENTI è in fondo il gusto della nostra umanità. Non è il vento della cosiddetta “aria che tira”, ma è il vento che ci ha portati fino a qui. Soprattutto, è il vento che ci condurrà lontani.
«Ma l’immaginazione ha il volo dell’angelo e del lampo: varca i mari dove noi rischiammo di naufragare»: Alexandre Dumas lo scrive in “Vent’anni dopo”. E lo scrittore ci restituisce la rappresentazione di cosa significhi compiere vent’anni: ripensare a tutto ciò che si è vissuto nei diciannove precedenti e immaginare che cosa si voglia realmente dal proprio futuro.
Immaginare il futuro, come ventenni speranzosi. VENTI è il modo migliore per descrivere un mondo che si evolve velocemente, all’apparenza in maniera incontrollabile. VENTI è il modo per comprenderlo e provare a capirlo.
Ogni libro prova in fondo a immaginare, a spiegare. A spiegare le vele di fronte al vento, per farsi portare via. Le scrittrici e gli scrittori che saranno ospiti di scrittorincittà si lasceranno condurre dall’immaginazione, che significa avere a cuore la direzione che sta prendendo la vita, la realtà, la storia.
Letteratura e saggistica, illustrazione e poesia, fiction e non fiction… sono modi diversi per narrare una realtà, la nostra realtà, e in questo senso la cultura diventa fermento, volontà, rivoluzione. Questo vento agita anche me, come diceva la canzone.
La forza di questi VENTI, riguarda la forza della scienza, le domande a cui apre e che sembrano portarci via prima di essere pronti. Riguarda la forza della politica, all’indomani di elezioni che restituiranno l’immagine del Paese che siamo e di cosa desiderino gli italiani. Riguarda la forza dell’arte, della spiritualità, dell’economia.
Vento dall’est, la nebbia è là, qualcosa di strano fra poco accadrà. Troppo difficile capire cos’è, ma penso che un ospite arrivi per me, diceva l’incipit di Mary Poppins.
Questi VENTI soffiano anche tra le braccia dei bambini, quando le allargano per fare l’aeroplano e prendere il volo. Essere bambine e bambini è una grande responsabilità, perché è una cosa che poi non ti ricapita più. Ogni anno scrittorincittà ha voglia di restare all’altezza dei ragazzi, per farsi condurre, ispirare, per lasciarsi fantasticare. Ha voglia di adolescenza, di passioni ingovernabili, di slanci. Ha voglia di maturità che arriva se la cerchi e se non la cerchi. E anche quest’anno, come sempre, lo spazio per bambini, ragazzi, adolescenti sarà ampio e originale, pieno di novità e ricchezza. Per una volta, chi semina VENTI raccoglierà FESTA.