Sarà inaugurata sabato 17 marzo 2018 alle 16 la nuova “Sala dei fondatori” del Museo di Storia Naturale di Bra, nato dalla collezione privata di metà ‘800 dell’avvocato braidese Angelo Craveri e arricchito dai reperti raccolti dai suoi figli, Ettore e Federico, ricercatori e studiosi che posero le basi per il museo poi diventato patrimonio del Comune.
La presentazione, a cura di Rino Brancato e Jenny Rinaudi, del rinnovato allestimento che ricorda i personaggi a cui si deve la nascita della raccolta braidese, tra le più importanti sul territorio regionale, sarà anche occasione per illustrare, il lavoro di trascrizione e riorganizzazione dello Storico Archivio Craveri, avviato da Padre Ettore Molinaro negli anni Novanta e continuato da alcuni appassionati collaboratori negli anni successivi e fino ad oggi.
La documentazione elaborata comprende appunti di viaggio, epistolari, annotazioni di studio, analisi chimiche, dati meteorologici, articoli di giornali, lezioni di fisica, chimica e scienze naturali, studi enologici e conferenze scientifiche, oltre 10000 documenti, che sono in fase di trascrizione e scansionamento per renderli maggiormente fruibili. I testi sono per lo più in italiano, ma alcuni anche in francese o spagnolo per cui si è resa necessaria una traduzione. Il lavoro di riorganizzazione in formato digitale dell‘archivio era stato iniziato dal compianto Padre Ettore Molinaro, già direttore del museo, nel 2011. All’inaugurazione saranno presenti il sindaco di Bra, Bruna Sibille e l’assessore alla Cultura, Fabio Bailo.
Oggi l’allestimento del Museo Craveri è composto di spazi dedicati alle scienze della terra, alla zoologia, agli habitat del braidese, ai minerali, alla preistoria. Ampio spazio è dedicato alle collezioni di ornitologia, mentre, fra le raccolte non esposte, vanno ricordate le collezioni d’erbario che sono state recentemente iscritte nell’Index Herbariorum del New York Botanical Garden. Nel museo è inoltre presente una fornita Biblioteca scientifica multimediale, un moderno Laboratorio di ecologia, l’orto biologico didattico e la serra delle piante grasse.