Tornare ad essere e sentirsi un cittadino non dipende solo da loro. Lingua, burocrazia e differenze culturali sono barriere invisibili ma superabili anche grazie al tuo aiuto.
Quante volte ti è capitato di avere sotto mano un modulo e non capire come compilarlo? Oppure di entrare in un ufficio pubblico e trovarti spaesato? Ti è mai successo di aver voglia di cominciare qualcosa di nuovo, ma di essere bloccato dalle incertezze o di non sentirti adeguato al contesto? Ti sei mai trovato in uno stato straniero in cui le uniche parole che sapevi usare erano quelle per chiedere il conto al ristorante? Bene, queste sono solo alcune delle cose che sperimenta tutti i giorni un rifugiato. Un’infinità di piccole grandi difficoltà prima di iniziare a capire veramente come muoversi in questa terra straniera, che ha tante contraddizioni e complicazioni anche per noi italiani! Nel percorso di adattamento ci sono certo gli operatori a guidare i loro passi nel buio, ma questo buio permane se non riescono a creare veri legami di affetto e di fiducia come avevano con familiari o amici ormai lontani.
Per questo, anche Langhe e Roero hanno deciso di puntare sul Tutor territoriale dell’integrazione che può essere un soggetto collettivo (associazioni e cooperative sociali in primo luogo) o individuale, che “adotta” un percorso di integrazione sociale, mettendo a disposizione in modo volontario le proprie competenze relazionali e\o professionali attraverso un rapporto progressivamente più stretto con il rifugiato che torna, in qualche modo, a sentirsi a casa. Il progetto si chiama Instradaaa e c’è tempo per candidarsi fino al 25 marzo attraverso un form on line (www.instradaaa.it)
E’ un’iniziativa promossa, nell’ambito del Progetto migranti finanziato dalla Fondazione CRC, dalla rete di impresa Rifugiati in rete e coordinata dal Consorzio di Iniziative Sociali (CIS) che si pone l’obiettivo di sviluppare e sostenere i percorsi di autonomia dei richiedenti asilo e rifugiati sui territori di Alba e Bra attraverso un sistema di welfare di comunità basato sullo scambio e la reciprocità. Il progetto viene diffuso capillarmente con il contributo dei Comuni di Alba e Bra e attraverso solide reti di associazionismo presenti sul territorio. I candidati parteciperanno ad un percorso di formazione con il contributo di esperti del settore sul tema dell’accoglienza partecipata in cui verranno affrontati contenuti, strumenti, metodologie fondamentali per ricoprire il ruolo di tutor territoriale.
La relazione tra Tutor dell’integrazione e rifugiato non dovrà essere una relazione di aiuto come quella tra operatore e utente, ma dovrà avere invece le seguenti finalità:
1. promuovere attraverso la prossimità uno scambio interculturale significativo per entrambe le parti;
2. garantire un sostegno anche emotivo in una fase di transizione delicata attraverso una relazione interpersonale significativa;
3. facilitare la conoscenza e la comprensione del territorio e delle sue dinamiche sociali, politiche, economiche;
4. garantire un supporto sociale pratico sugli aspetti dell’autonomia ed un riferimento relazionale in caso di bisogno;
5. esprimere, valorizzare e socializzare la presenza del beneficiario e delle sue specifiche caratteristiche, attitudini e capacità;
6. consolidare legami significativi, progressivamente sempre più reciproci e simmetrici.
In che cosa s’impegna un volontario?
Nel sostegno emotivo e relazionale del rifugiato, per esempio:
• invitare ad eventi, iniziative culturali, incontri associativi, occasioni ludiche o riunioni familiari proprie del tutor;
• garantire almeno un contatto telefonico settimanale ed almeno un incontro mensile per il tempo di durata del progetto;
• raccontare e guidare alla scoperta di luoghi, persone e storie significative per il tutor;
• proporre ed organizzare momenti di convivialità, uscite sul territorio, gite e altri momenti di socialità.
Nel supporto sociale pratico del rifugiato, per esempio:
• apprendimento lingua italiana (conversazione);
• accompagnamento alla ricerca di soluzioni abitative in autonomia;
• supporto nel superamento degli esami di teoria e pratica della patente;
• supporto nella lettura e nella comprensione di documenti burocratici e finanziari (es. conto corrente, contratti telefonici e di altre utenze, contratti di lavoro);
• aiuto concerto nella conciliazione casa-lavoro (trasporti, baby sitting etc).
In che cosa s’impegna il rifugiato?
• aggiornare i tutor tempestivamente su cambiamenti della propria situazione in Italia (lavoro, salute, decisioni etc);
• esprimere gusti e preferenze personali;
• proporre attività e iniziative da fare insieme;
• garantire almeno un contatto telefonico settimanale ed almeno un incontro mensile per il tempo di durata del progetto;
• raccontare e guidare alla scoperta di luoghi, persone e storie significative per il beneficiario.
Per informazioni:
Marta Giordano (zona Bra) 3384277503,
Alessia Mottura (zona Alba) 3665629822