Sono 97.578, rappresentano il 22,4% delle imprese complessivamente registrate in Piemonte, operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona, nel 10,2% dei casi sono guidate da straniere, il 11,8% è amministrato da giovani imprenditrici: è questo l’identikit delle imprese femminili registrate in Piemonte.
Nel corso del 2017, il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ha registrato la nascita di 6.939 imprese femminili, a fronte delle 7.241 che hanno, invece, cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio): il saldo tra i due flussi è risultato, dunque, negativo per 302 unità, traducendosi in un tasso di crescita del -0,3%. Sebbene il dato sia del tutto analogo a quello del sistema imprenditoriale valutato nel suo complesso (-0,2%), l’imprenditoria femminile piemontese manifesta una maggiore vivacità, sia in termini di natalità (tasso del 7,1%, a fronte del 5,7% registrato per il totale delle imprese), che di mortalità (tasso del 7,4%, contro un 5,9%).
La dinamica manifestata dalla componente femminile del tessuto imprenditoriale piemontese appare, inoltre, in controtendenza rispetto a quanto osservato a livello complessivo nazionale (+1,0%).
“L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia e una vivacità che sorprende da anni.
E questo senza dimenticare il ruolo fondamentale della donna anche nelle aziende familiari, nelle quali magari non ricoprono la funzione di titolari: anche in questo caso rappresentano uno snodo decisivo per la nostra economia – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile che si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa”.
Oltre un quarto delle quasi 98mila imprese guidate da donne svolge la propria attività nel commercio, seguito, a distanza ragguardevole, dalle attività dell’agricoltura, che concentrano il 14,6% delle realtà imprenditoriali, e dalle altre attività dei servizi, in cui trovano spazio le attività dei servizi alla persona, che convogliano l’11,5% delle aziende.
Quote significative di imprese femminili operano, inoltre, nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (9,7%) e in quelle immobiliari (7,4%). Valutando l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle registrate per settore, si segnala l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (oltre il 58% delle imprese è amministrato da donne) e delle attività di alloggio e ristorazione (in questo caso sono femminili oltre tre imprese su dieci).
Analizzando la dinamica espressa dalle imprese “in rosa” nel corso nel 2017 emerge come a fronte di una sostanziale stazionarietà complessiva esistano rilevanti differenze settoriali.
Le imprese femminili hanno subito una consistente contrazione nel comparto agricolo (- 4,0%) e una più leggera riduzione nel commercio (-1,1%). Stabile il dato per le attività immobiliari (+0,3%) e le attività manifatturiera (+0,7%). Un incremento, seppur contenuto, si rileva per le altre attività di servizi (+1,2%) e per il turismo (+1,3%).
Crescono le imprese femminili delle costruzioni (+2,0%) e delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,5%). La performance più brillante del 2017 appartiene infine al comparto del noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+4,1%).
L’analisi per forma giuridica assunta dalle imprese femminili piemontesi segnala, rispetto al sistema imprenditoriale nel suo complesso, una maggiore concentrazione di ditte individuali, che rappresentano il 67,3% delle realtà guidate da donne, a fronte di una quota del 56,9% osservata a livello complessivo regionale.
Il 18,5% delle aziende “in rosa” si è costituto nella forma di società di persone (contro il 23,3% per il totale delle imprese), l’12,5% è una società di capitale (contro un 17,5% complessivo); 2 imprese su 10, infine, assumono forme giuridiche diverse dalle precedenti.
Ciononostante si rileva, anche per l’imprenditoria femminile piemontese, la tendenza al progressivo rafforzamento strutturale: nel 2017, infatti, la dinamica migliore spetta alle società di capitale, che registrano un tasso di crescita del 4,7%.
Le società di persone scontano il risultato peggiore (-2,9%), le imprese individuali mostrano una crescita sostanzialmente nulla (-0,5%), mentre le altre forme rivelano un tasso di sviluppo del +0,8%.
L’analisi territoriale rivela come la componente femminile assuma una rilevanza maggiore nei sistemi imprenditoriali di Alessandria (23,3%) e Asti (23,1%).
A Vercelli e Verbania le imprese femminili rappresentano il 22,8% delle imprese provinciali, dato analogo si rileva per Cuneo (22,7%). L’incidenza delle imprese “in rosa” scende al 22,5% a Novara e al 22,1% a Torino. Biella registra la presenza relativa minore (20,6%).
Quanto alla dinamica esibita nel corso del 2017, solo le province di Novara, Torino e Verbano Cusio Ossola presentano tassi di crescita positivi.
La contrazione del tessuto imprenditoriale femminile caratterizza invece i territori di Asti, Alessandria, Biella, Cuneo e Vercelli.