Egregio Sig.Mario Balottelli. Ho sentito il dovere di scriverle la presente dopo aver letto il Suo commento in merito all’elezione del Sig.Toni Iwobi, primo uomo di colore nella storia della Repubblica Italiana, alla carica di Senatore nelle fila della Lega Nord.
Premettendo di non essere un elettore di tale partito che peraltro ritengo più che degno, mi ha irritato l’irridenza e la volgarità di quanto Lei ha scritto.
“Forse sono cieco io o forse non glielo hanno ancora detto che è nero. Ma Vergogna!”.
Si è divertito caro signore a usar spregio verso un uomo nigeriano di 62 anni che è venuto giovane e povero nel nostro Paese e, lavorando duro si è fatto una posizione?
Io no.
A parte che Lei evidentemente non conosce minimamente il significato della parola democrazia, posto che il Sig.Toni Iwobi è stato votato da una moltitudine di elettori e quindi ora è senatore, voglio farmi soccorrere da un briciolo di anedottica tanto per far capire da che pulpito vengono pronunciate queste parole.
Vede, Lei sin da piccolo è stato accolto amorevolmente dall’Italia ed è diventato un calciatore italiano essendo stato adottato.
La cosa, ovvero il fatto che vi fosse un giocatore di colore italiano ha destato immediatamente, come Lei certamente ricorda, l’attenzione di tutti i giornali e i “media” con le relative esaltazioni di cui Ella non è risultato poi meritevole.
Ma soprattutto Lei ha sollecitato il fiuto di un signore di nome Mino Raiola, un altro bel personaggetto, il quale ha compreso immediatamente che dalla cosa si sarebbero potuti trarre guadagni milionari. Lei ovviamente ne è stato beneficiato, diventando ancor prima dei vent’anni ricchissimo.
Ed è stato all’Inter, al Milan, al Manchester, al Liverpool. Ovviamente ha giocato in Nazionale e né poteva esser diversamente. Non siamo mica razzisti e un nero non lo si poteva certo escludere. Avrebbe destato scandalo.
Ora, non voglio certo negare che qualche sua giocata sia stata interessante ma, per quanto attiene alle sue prestazioni in azzurro ricordo perfettamente l’indolenza, la pigrizia e la spocchia con cui Lei e il Suo degno compare Antonio Cassano siete stati in campo nelle partite decisive del mondiale 2014. Risultato? Eliminazione nel girone e esaurimento nervoso procurato al nostro campione e capitano Gigi Buffon.
Successivamente Ella ha reclamato, non ottenendolo, un nuovo posto fisso nella Nazionale e quindi richiamando il solito refrain del razzismo che lo perseguitava.
Si tranquillizzi, Giocatori bravi e di qualunque colore farebbero molto comodo alla nostra squadra, vista l’aria che tira. Il fatto è che Lei a mio parere ha davvero scarse capacità, molto più scarse della media degli attaccanti italiani. E per capire ciò al C.T. della Nazionale Antonio Conte bastò, dopo averla convocato, un solo giorno.
Ora comprenda chi come me ha praticato e pratica a diverso titolo nei settori giovanili calcistici.
Sappia che ogni bambino non ancora formato vive a volte di luce riflessa rispetto al suo Campione portandolo e prendendolo a esempio.
Lei per molti di essi lo è stato. Purtroppo i risultati si stanno vedendo nel modo di molti ragazzi nello stare in campo e di atteggiarsi. In un certo senso Lei ha fatto scuola.
Che dire ancora. Non ho detto tutto ma quel che mi basta per non concedere a Lei il lusso di dileggiare e offendere un onesto lavoratore del suo stesso colore che forse ha commesso il solo peccato di avere il voto dei cittadini.
Se altri benpensanti antirazzisti (ovviamente solo a parole, mica nei fatti) vorranno concederglielo facciano pure. Magari anche Lei un giorno avrà la fortuna di frequentare i loro salotti, popolati di gente che, raccogliendo pochi consensi, non manca mai di dar la colpa alla nota ignoranza del popolo italiano.
Distinti saluti.
Avv.Marco Lamberti