Nel corso dell’ultima riunione dell’Assemblea generale dell’Ambito Territoriale Ottimale n.4 “Cuneese”, che si è svolta giovedì 8 marzo a Cuneo, sono state espresse alcune considerazioni relativamente alla distribuzione dei dividendi derivanti dalla gestione del servizio idrico integrato.
Su questo tema, le società “Alpi Acque” e “Alse”, entrambe facenti parte del consorzio “Aeta” (il cui partner industriale è il Gruppo Egea), ritengono opportuno fare alcune precisazioni.
Nel dibattito volto a valutare le possibili forme gestionali attuabili all’interno dell’Ato n.4 “Cuneese” (pubblica, mista pubblico-privata e privata), si è affermato che, nell’ambito delle gestioni miste pubblico-private, il socio privato richiede sistematicamente la distribuzione dei dividendi, operazione che di fatto andrebbe a indebolire le società stesse.
“Alpi Acque” e “Alse” precisano che nelle società miste da loro gestite il socio privato non ha mai sollecitato la distribuzione dei dividendi.
Le parole della presidente di “Alpi Acque” Mirella Brizio: «Il socio privato, “Tecnoedil”, non ha mai avanzato richiesta di distribuzione dei dividendi. Di conseguenza, i dividendi sono stati accantonati, in modo da poterli poi impiegare per proseguire gli investimenti. Investimenti che, considerando solo quelli in corso, raggiungono l’importo di circa 2 milioni di euro. Ci tengo a sottolineare che ai singoli Comuni serviti dalla nostra società, compresi quelli che non possiedono quote, “Alpi Acque” ha pagato annualmente quasi un milione di euro in termini di mutui pregressi».
Dichiara il presidente di “Alse” Mario Viazzi: «La nostra società, attiva anche nel settore dei servizi ambientali, ha ottenuto margini in misura limitata in quanto ha sempre adottato una politica finalizzata al pareggio di bilancio, senza prevedere alcuna distribuzione di utili, peraltro mai richiesti dal socio privato “Tecnoedil”».