L’Italia si è svegliata il 5 marzo scorso senza alcuna coalizione in grado di raggiungere la maggioranza. Nessun dramma, comunque, sui mercati finanziari, con il listino di Piazza Affari che ha retto l’urto. Ma come vedono i mercati l’Italia in questa fase caratterizzata dall’incertezza? Abbiamo analizzato la situazione con Carlo Alberto De Casa, capo analista per il broker ActivTrades, che a breve sarà in Italia per il trading tour 2018.
“I mercati sono in una fase di attesa del nuovo governo, un’attesa che con tutta probabilità non sarà breve – spiega De Casa – nel complesso il voto non ha determinato alcun calo sulle borse, anche se l’ipotesi di un’incertezza che dovesse protrarsi nel tempo non è mai cosa gradita per i mercati. Dobbiamo tuttavia ricordare l’Italia è ormai uscita dalla recessione, il Pil italiano negli ultimi anni si è lentamente mosso al rialzo e le stime sono buone anche per il prossimo triennio. Un eventuale stallo politico potrebbe ovviamente determinare dei problemi, anche gravi, ma lo scenario è quello di una lenta ripresa (sia italiana che globale) e le borse ponderano questo nei loro movimenti”.
L’analista di ActivTrades ha poi aggiunto “In molti vedevano, e tuttora vedono, lo scenario di un governo Lega + Movimento 5 Stelle come quello maggiormente preoccupante per i mercati. È chiaro che le posizioni sull’euro di questi due partiti – spesso non chiare – hanno in qualche modo generato una certa apprensione. Va tuttavia sottolineato che negli ultimi mesi entrambi i partiti hanno alleggerito i loro attacchi all’Europa ed alla moneta unica. Manca tuttavia chiarezza, l’ipotesi di un referendum per uscire dall’euro potrebbe spaventare i mercati e questa volta sarebbe probabile una correzione anche significativa del nostro listino”.
De Casa, inoltre, è uno specialista dell’oro, tema su cui ha anche pubblicato un libro. Gli abbiamo chiesto un’opinione su quello che è il bene rifugio per eccellenza: “nei primi mesi del 2018 il prezzo dell’oro ha compiuto una significativa progressione, che lo ha riportato sopra quota 1.300. Parte della salita, però, è determinata dalla debolezza del dollaro. Infatti se analizzassimo il prezzo dell’oro in altre valute vedremo che non è affatto cresciuto, anzi, per via dell’effetto di cambio (con la svalutazione del dollaro e l’apprezzamento dell’euro) il prezzo reale in euro dell’oro è addirittura calato. Nel complesso, però, il trend di fondo resta costruttivo e ci sono buone possibilità che il metallo prezioso riesca a confermarsi sopra i 1.300 dollari l’oncia anche nei prossimi mesi”.