I figuranti del Gruppo Storico del Saluzzese hanno animato, domenica 25 marzo, gli ambienti del complesso abbaziale di Staffarda, in occasione della 26esima edizione delle Giornate FAI di Primavera.
L’animazione ha permesso ai visitatori di immergersi nelle atmosfere del passato, tra il XII e il XIII secolo, quando il marchese Manfredo I donava ai monaci il terreno, promuovendo l’imponente opera di bonifica. Attraverso un ingegnoso sistema di canalizzazioni venivano regimate le acque, consentendo l’approvvigionamento idrico anche alle nove cascine che, nel corso di otto secoli, sorsero nella campagna circostante. L’abbazia, costruita al centro del villaggio rurale noto come “la Staffarda”, è consacrata a Santa Maria, e rappresenta uno tra i massimi monumenti medioevali del Piemonte. I visitatori, oltre 500, sono stati rapiti dalla magnificenza dello stile romanico e gotico che caratterizzano il complesso architettonico.
La suggestiva location ha fatto da scenografia naturale alle rappresentazione di scene di vita quotidiana curate dagli studenti del gruppo di teatro dell’istituto superiore Soleri Bertoni con la partecipazione anche del Centro ippico Saluzzese. I monaci nel laboratorio si dedicavano alla lavorazione della pietra e del marmo per farne gli elementi architettonici di cui sono costituiti gli stessi edifici. Nel refettorio, invece, l’abate era solito accogliere i confratelli, i religiosi di altri conventi o i poveri bisognosi. Nella sala capitolare, deputata ad accogliere le assemblee, la comunità monastica si riuniva per parlare del funzionamento del monastero e della sua comunità. Mentre all’esterno si svolgevano anche dimostrazioni di scherma medievale e passeggiate a cavallo.