“Alle 4 eravamo ancora in piazza a cantare, è andata bene che non sono arrivati a prenderci i carabinieri!”. E’ un Pierluigi Gotta provato dalla grande notte di festa ma felicissimo per l’impresa realizzata con la sua Futsal Savigliano.
Battendo il Castellamonte con un netto 14-1 in cui ha messo la propria firma indelebile bomber Piazza, autore di 6 reti (in gol anche due volte Canavese, due volte Delija, Golè, Servetti, Ternavasio e un autogol), i saviglianesi hanno potuto festeggiare la straordinaria vittoria del campionato di serie C1, che significa promozione in serie B.
“Il coronamento di un’annata eccezionale – commenta il tecnico Gotta -. Stiamo parlando di una squadra che su 22 partite ne ha vinte 20: cosa volete che dica l’allenatore di una formazione così? Sono felicissimo. Non siamo partiti per vincere il campionato, la dirigenza ci aveva chiesto di provare a raggiungere i playoff, ma abbiamo fatto una stagione straordinaria. L’Avis Isola era, secondo me, la squadra più attrezzata, lo avevo detto fin dall’inizio, ed hanno fatto un grande campionato. Immaginate che cosa abbiamo combinato noi, che siamo riusciti a fare meglio di loro: non dico che abbiamo realizzato un miracolo sportivo, ma un’impresa straordinaria sì”.
Tanti gli ingredienti che hanno consentito di far diventare realtà questo grande sogno, il principale è senza dubbio la magia che si è creata all’interno del gruppo: “E’ vero, nello spogliatoio c’è un clima veramente meraviglioso. Siamo andati a prendere giocatori che arrivavano da una categoria inferiore e li abbiamo motivati, trovandoli con una fame pazzesca. Si è creato qualcosa di magico: quando la squadra ti segue ad occhi chiusi come fanno loro con me, per un allenatore è tutto più facile”.
Mister Pierluigi Gotta non ha dubbi nell’indicare il momento in cui ha veramente capito che il Futsal Savigliano ce l’avrebbe fatta: “Sembra strano, ma è successo dopo la nostra seconda sconfitta consecutiva, arrivata alla fine di gennaio contro il Real Canavese, un ko assolutamente immeritato. Quando ho visto che nell’altra squadra gente come Licciardi e Granata, che hanno fatto la storia di questo sport in serie A e B, gioivano così tanto per averci battuto, ho capito che eravamo una squadra che incuteva timore. Ed infatti da lì in poi abbiamo vinto tutte le partite piuttosto nettamente: sapevamo che non potevamo più sbagliare”.
Infine la dedica, per i suoi ragazzi: “Li ho massacrati tutto l’anno e loro mi hanno sopportato seguendomi sempre, la mia dedica non può che essere per loro. Il prossimo anno? Ora ci godiamo un po’ questo grande successo, ci prendiamo una settimana, poi ci troveremo con la società per iniziare a programmare il futuro”.
Gabriele Destefanis