Il corso di formazione sulla politica, organizzato da Monviso Giovani, che ha l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle Istituzioni che governano i cittadini, nel secondo incontro aveva come tema lo Stato e le dinamiche del suo funzionamento. A parlarne, nell’affollata Sala “La Guida” del capoluogo della “Granda”, il viceministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, sollecitato in un’intervista-dialogo da Marco Fino della Lista Civica Cuneo Solidale Democratica.
Olivero ha esordito raccontando i primi passi in politica mossi nella Lista Civica Cuneo Viva per le Comunali del 1995 e i suoi impegni nel volontariato (Scout Agesci, Emmaus, presidenza provinciale Acli), mentre si laureava e iniziava a insegnare. Poi, è venuta la vicepresidenza e la presidenza nazionale Acli che lo hanno portato a occuparsi di politica sull’altro fronte in un dibattito serrato con i governi di centrosinistra e di centrodestra che si sono succeduti alla guida dell’Italia dal 2004 al 2012. Quindi, l’elezione a senatore nel 2013.
“Anche se – ha ricordato – la molla è scattata quando avevo appena otto anni e ci fu il rapimento di Aldo Moro. Mia madre venne a prendermi a scuola e quando arrivai a casa vidi per la prima volta mio padre piangere. Compresi, così, che la politica – fino ad allora una realtà esterna ai miei pensieri di bambino – invece era un mondo nel quale era importante impegnarsi”.
Con l’elezione a senatore l’idea di Olivero sulla politica cambia. “Credevo, per la precedente esperienza sociale con le Acli, durante la quale avevo potuto conoscere una serie di meccanismi del palazzo, di essere già preparato. Al contrario, è stato uno shock perché in una democrazia ci sono paletti e regolamenti da rispettare. Ho sempre pensato che una buona idea potesse essere attuata velocemente. Invece, su quell’idea bisogna creare il consenso parlamentare attraverso un lungo e complicato lavoro di convergenza. Fare politica nelle Istituzioni non deve essere un mestiere, però servono preparazione ed esperienze. Altrimenti, di fronte alle difficoltà incontrate nel percorso, il rischio è di diventare cinici e di non considerare più prioritari i bisogni dei cittadini dei quali, bensì, ti devi occupare”.
Dopo aver parlato dei complicati meccanismi burocratici dello Stato che, spesso, si inceppano e il cui sblocco tocca ai politici i quali devono seguire e monitorare l’iter di un percorso passo dopo passo, il viceministro ha precisato: “Occorre avere le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere, in modo da poterli tradurre in pratica. Non si possono dare risposte positive a tutte le richieste e la politica serve proprio per fare scelte e prendere decisioni”.
Poi, ha proseguito: “Anche se a Roma rappresenti tutti gli italiani, è fondamentale mantenere un rapporto costante con il territorio dove batte il tuo cuore. Io, in questi anni, ho avuto la fortuna di avere accanto tanti amici che mi hanno consigliato e mi hanno fatto capire quando sbagliavo. Perché quando hai un ruolo istituzionale amici ne hai tanti, ma bisogna distinguere tra quelli che ti aiutano veramente e i supporter che ti stanno vicino solo per averne dei vantaggi personali”.
Infine, ha concluso: “Impegnarsi in politica è importante, ma a tutti i livelli e non solo nei palazzi istituzionali. E come nel mondo della scuola e del lavoro serve un modello di società che sappia valorizzare le competenze e il merito”.
Il corso di Monviso Giovani continua con altri due appuntamenti sempre nella Sala “La Guida” in via Bono, 5, a Cuneo, e con lo stesso orario: dalle 18.30 alle 20. Venerdì 20 aprile, il dibattito riguarderà la Regione, con gli interventi del presidente, Sergio Chiamparino, e dell’assessore, Alberto Valmaggia. Giovedì 3 maggio, l’ultimo incontro toccherà i temi della Provincia e dei Comuni e a proporre le loro riflessioni saranno il presidente della Provincia e sindaco di Cuneo, Federico Borgna, la consigliera provinciale, Milva Rinaudo, e l’assessora ai Trasporti di Alba, Rosanna Martini.