Tre grandi bianchi e il Crudo di Cuneo proposti dalla Confagricoltura al Vinitaly

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Tre grandi vini bianchi, lo spumante metodo classico Alta Langa, il neonato Asti Secco e il Roero Arneis, abbinati al prosciutto Crudo di Cuneo Dop. È quanto verrà proposto al Vinitaly di Verona dalla Confagricoltura di Cuneo durante l’evento “Piemonte in tutti i sensi” in programma martedì 17 aprile, dalle 12 alle 13,30 nello spazio incontri all’interno del padiglione 9, area D.

 

“Quest’anno ci presentiamo al Vinitaly con una proposta coinvolgente, un momento di incontro, che vedrà Cuneo e il Piemonte protagonisti all’interno del più grande evento dedicato al mondo del vino – spiegano Roberto Abellonio e Mario Viazzi, rispettivamente direttore provinciale e direttore della zona di Alba di Confagricoltura Cuneo –. Un’occasione unica per far conoscere i nostri eccellenti vini abbinati ad alcuni dei prodotti gastronomici che hanno fatto grande la nostra provincia e la nostra regione”.

Si rafforza infatti da questa edizione del Vinitaly la rappresentanza piemontese nello stand di Confagricoltura con un percorso enogastronomico alla scoperta dei sapori e dei territori delle province subalpine. La regione che vanta il maggior numero di vini a denominazione abbina altre eccellenze del territorio con in evidenza, oltre al prosciutto Crudo di Cuneo, anche il riso Carnaroli, i formaggi d’alpeggio della Valsusa e il Gorgonzola novarese. Ricchezze che dall’agricoltura vanno a impreziosire le mense con il denominatore comune di tradizione, qualità e sicurezza che il rigore ad ogni livello del ciclo, dai campi alla trasformazione, garantisce. Delle 16 Docg e 42 Doc, la presentazione, a cura del giornalista Alessandro Felis, metterà in evidenza i tre bianchi cuneesi insieme al Grignolino d’Asti, il Gattinara e il Caluso Passito. Una tavolozza variegata che spazia dagli spumanti Metodo Classico ai vini da dessert, passando dai bianchi secchi ai rossi di pronta beva e da invecchiamento, a dimostrazione del potenziale del territorio subalpino, nelle varie sfaccettature delle sue colline, filo conduttore del panorama vitivinicolo, fino alle vette alpine con i vigneti più alti d’Europa.