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A Brage sbarca la mostra “I colori del paesaggio”

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Il Comune di Barge apre per la prima volta al pubblico gli spazi appena restaurati delle Ex Offcine Ferroviarie con la mostra COLORI DEL PAESAGGIO che celebra il lavoro di Aimaro Isola, protagonista dell’architettura italiana contemporanea. In esposizione una serie di disegni e acquerelli inediti di architetture legate al paesaggio realizzati da Aimaro Isola in collaborazione con Roberto Gabetti dal 1951 al 2000 e successivamente con Isolarchitetti.

 

OLORI DEL PAESAGGIO racconta il forte radicamento al territorio: il verde, la pietra e la natura fn dai primi disegni si fanno protagonisti del progetto. Opere grafche di grande ricchezza cromatica e forza segnica, rivelano in mostra la loro autonomia di linguaggio e coinvolgono il pubblico immergendolo in una visione profonda sul tema dell’abitare nel paesaggio. L’artista Hilario Isola ripercorre e rielabora il lavoro del padre in un’unica grande installazione lunga 150 metri che si snoda leggera negli spazi austeri delle ex offcine ferroviarie. Sul tessuto macchie di colore, segni di matita e di china abbandonano la dimensione del tavolo da disegno per ingrandirsi progressivamente e invadere l’intero spazio espositivo, sconfnando nell’anfteatro antistante le Ex Offcine dove si fondono con il paesaggio in una grande Opera d’Arte ambientale. La mostra è prodotta da Barbara De Micheli.

 

Aimaro Isola, architetto che opera a Torino dal 1952, città nella quale si è laureato e ha svolto in seguito una lunga attività didattica. Con l’architetto torinese Roberto Gabetti (1925-2000), Isola apre all’inizio degli Anni Cinquanta lo studio che li porta a realizzare progetti urbanistici, complessi residenziali, istituzionali e religiosi. Tra questi si segnalano il Palazzo di Giustizia di Alba; la Borsa Valori e la Bottega d’Erasmo, entrambi a Torino nel 1956; la cartiera di Mathi Canavese; il Caseifcio La Tominera a Bagnolo. Alcune delle loro prime opere (in particolare la Bottega d’Erasmo), assieme a quelle di Guido Canella (19312009), di BBPr e di Architetti Associati, possono essere inserite tra le principali del “neo-liberty”, movimento attivo in Italia a metà del Novecento e al centro di numerosi dibattiti critici su riviste di architettura. Successivamente Gabetti e Isola esplorano la tradizione culturale e locale, con particolare attenzione all’ambiente e al paesaggio. Questi elementi sono ripresi nel lavoro di Isolarchitetti, dove l’esperienza di Aimaro Isola si riversa su grandi 11 aree e infrastrutture, parchi urbani e insediamenti portuali, nautici, oltre che in aree residenziali e nel recupero di edifci di importanza storica e ambientale. Tra i progetti di Isolarchitetti: la nuova sede IBM a Segrate; i porti e le marine di di Sarzana, Livorno, Pisa e Varazze; la riqualifcazione del Museo Egizio di Torino.

 

Hilario Isola è un artista visivo che utilizza principalmente l’installazione e la scultura quali mezzi espressivi. Laureato in Storia dell’Arte e Museologia nell’ultimo decennio ha ampliato il suo campo d’interesse all’architettura, alla flosofa alle scienze naturali attivando svariate collaborazioni con ricercatori, architetti, musicisti e agricoltori. Le sue delicate installazioni, spesso sottili ed effmere, rispondono direttamente al contesto di riferimento e agli spazi espositivi, utilizzando diversi mezzi come sistemi viventi, sculture, forme organiche e suono. L’aspetto sperimentale della sua pratica e delle sue opere l’attenzione per l’ambiente e il paesaggio ha condotto Hilario Isola a estendere la sua attività anche al di fuori di spazi espositivi riconosciuti e a confrontarsi con opere d’arte pubblica su scala ambientale. Isola ha esposto i propri lavori in Italia e all’estero, in spazi espositivi pubblici e privati, fra cui si annoverano: NMNM Nouveau Musée National de Monaco (Montecarlo); Art in General, NY; Sculpture Center, NY; CCA, Canadian Centre for Architecture, Montreal; Museion, Bozen; David Roberts Art Foundation London; Mucem di Marsiglia; Maxxi di Roma; Fondazione Bevilacqua la Masa Venezia; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea Torino.

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