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“Competenza e organizzazione al servizio della qualità delle nocciole cuneesi” | Aperto il convegno “La qualità nella trasformazione della nocciola” al Pala Expo di Cherasco

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Il settore corilicolo sta crescendo molto sul nostro territorio perché trainato dalla richiesta costante delle aziende di trasformazione e dei consumatori; è un comparto di grande valore e qualità che necessita però di adeguate competenze e conoscenze da parte di tutti gli attori della filiera per continuare a crescere con progettualità e competere così su mercati globali”.

Con queste parole Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo ha aperto il convegno “La qualità nella trasformazione della nocciola” che ieri, sabato 5 maggio, ha richiamato al Pala Expo di Cherasco oltre 600 aziende agricole e operatori per quello che è diventato un importante e atteso momento di confronto per tutta la corilicoltura nazionale.

 

L’incontro ha visto prendere la parola numerosi relatori, a partire da Pier Paolo Bertone e Lodovico Cogno, presidenti rispettivamente di Ascopiemonte e di Piemonte Asprocor, che hanno sottolineato la necessità di essere sempre meglio strutturati e organizzati per affrontare i mercati e l’importanza di continuare a produrre nocciole di qualità specie nelle zone più vocate del nostro territorio. A seguire, dopo il saluto del sindaco di Cherasco Claudio Bogetti, è intervenuto l’assessore regionale all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, che ha puntualizzato l’impegno dell’amministrazione regionale nel trovare forme di contrasto alla temibile cimice asiatica che rischia di mettere a repentaglio molte produzioni.

 

Ancora spazio alla politica, poi, con la presenza in sala dei senatori Marco Perosino, Mino Taricco e Giorgio Bergesio e dell’eurodeputato Alberto Cirio. Tutti a loro modo hanno rimarcato l’importanza di sostenere il settore attraverso misure di contrasto della cimice asiatica, la lotta alla burocrazia, il contenimento della fauna selvatica, la salvaguardia della risorsa idrica e la valorizzazione delle nocciole Piemonte Igp prodotte nelle Langhe.

Dopo l’intervento di Alberto Manzo, della Direzione Generale della Qualità Agroalimentare del Mipaaf, che ha accennato anche al progetto Nocciola Italia con cui la Ferrero mira ad aumentare di 20.000 ettari le piantagioni di noccioleto (+30% circa dell’attuale superficie) in Italia, il dibattito è entrato nel merito del tema oggetto del convegno.

 

Luciana Tavella (Università di Torino) e Vincenzo Serratore (Delegato Sviluppo Sipcam Italia), hanno parlato della diffusione e del monitoraggio della cimice asiatica che si è diffusa in Europa nel 2004, ma ha iniziato a creare i primi problemi in Piemonte nel 2013 dove ha trovato particolari condizioni favorevoli per il suo sviluppo. I danni sul nocciolo sono evidenti e per difendersi è necessario mettere in atto trattamenti oculati e efficaci che non vadano a perturbare l’ambiente complessivo del noccioleto. Il monitoraggio della presenza dell’insetto resta fondamentale per capire quando e come intervenire ed affiancare ad una strategia di lotta tutta una serie di buone prassi di conduzioni degli impianti.

 

Il tema della qualità, invece, è stato trattato da Roberto Botta (Università di Torino) che ha sottolineato come questa vada ricercata in ogni fase della produzione corilicola: dal campo alla raccolta, continuando poi con una tempestiva essiccazione e un’oculata conservazione in magazzino. Solo adottando le giuste attenzioni anche il prodotto manterrà le caratteristiche qualitative richieste dalle aziende di trasformazione. A chiudere la mattinata è stato l’intervento di Luca Piretta (Università La Sapienza di Roma) che, nel ribadire i benefici della dieta mediterranea sull’organismo umano, ha decantato le molte virtù della frutta in guscio. Le nocciole, in particolare, possono essere consumate quotidianamente in quanto sono molto ricche di fibre, potassio, ferro, calcio, fosforo e magnesio; elementi fondamentali per il buon funzionamento dell’organismo. Terminato il convegno i partecipanti si sono trasferiti nell’azienda Chianchia per il consueto “porte aperte”.

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