Dopo una lunga ed articolata trattativa, lo scorso 24 aprile a Roma, Confartigianato Autoriparazione, Confartigianato Metalmeccanica di Produzione, Confartigianato Impianti, Confartigianato Orafi, Confartigianato Odontotecnici, insieme con le altre organizzazioni artigiane e i Sindacati di categoria hanno firmato l’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del contratto collettivo. Il contratto si applica alle imprese artigiane dei settori metalmeccanica ed installazione di impianti, autoriparazione, orafi, argentieri ed affini, odontotecnici.
L’accordo introduce positive novità per quanto riguarda il mercato del lavoro, la flessibilità oraria e la flessibilità organizzativa. Tra queste si amplia la possibilità di assumere lavoratori con contratto a tempo determinato e si prevede l’adeguamento dell’apprendistato professionalizzante alla disciplina al Decreto Legislativo 81/2015. Vengono anche aggiornate le ipotesi di licenziamento per mancanze e viene esclusa l’applicazione del lavoro straordinario ai lavoratori con funzioni direttive (quadri e impiegati con funzioni direttive) ed è previsto il riconoscimento di una specifica indennità.
Dal punto di vista retributivo, l’intesa siglata prevede un aumento salariale a regime di 42 euro lordi mensili per il Livello 5° Settore Metalmeccanica ed Installazione di Impianti, di 42 euro lordi mensili per il Livello 5° Settore Orafi, Argentieri ed Affini e di 41,50 euro lordi mensili per il Livello 4° Settore Odontotecnica. A definitiva copertura economica degli anni 2015, 2016, 2017 e del primo quadrimestre del 2018 è stata prevista la corresponsione di una Una Tantum pari a 299 euro.
Soddisfazione per l’accordo raggiunto viene espressa da Ugo Arnulfo, Presidente nazionale Carpenteria-Meccanica il quale in questi mesi ha assiduamente partecipato con la delegazione di Confartigianato al tavolo della trattativa con i Sindacati assieme ai funzionari regionali della Struttura.
“È stato un negoziato impegnativo – sottolinea Arnulfo – che si è concluso dopo una lunga fase di stallo. Al di là dell’accordo economico che possiamo considerare positivamente, siamo soddisfatti per aver introdotto ulteriori elementi di flessibilità“.
Arnulfo sottolinea anche “l’importanza di aver escluso l’eventualità che nel paventato “contratto di cantiere” venissero ricompresi anche i lavoratori del comparto metalmeccanico ed in particolare quelli del settore dell’impiantistica”.