Il Consiglio provinciale torna a quota 11. La squadra iniziale, composta da 12 consiglieri provinciali oltre al presidente Federico Borgna, era calata a 10 dopo le elezioni amministrative dell’11 giugno 2017 per la mancata rielezione in Consiglio comunale a Mondovì di Rocco Pulitanò e l’esclusione di Luca Paschiero, sulla base di una circolare del ministero degli Interni del 2015 per cui non valevano le surroghe (essendo Paschiero subentrato in Consiglio comunale a Cuneo al posto dell’assessore Paola Olivero).
Paschiero ha presentato un ricorso al Tribunale di Cuneo che martedì 8 maggio ha comunicato alla Provincia la disposizione del suo reintegro.
La riforma stabilita dalla legge Delrio 56 del 2014, ha trasformato le Province in enti istituzionali di secondo livello e il referendum popolare del 4 dicembre 2016 le ha confermate nella Costituzione, assegnando loro un nuovo ruolo. Il Consiglio provinciale non è più un organo ad elezione diretta ed è composto esclusivamente da sindaci, assessori o consiglieri comunali eletti, che nominano tra loro un presidente. Le Province, che mantengono rilevanza costituzionale ed autonomia finanziaria, continuano ad occuparsi di funzioni fondamentali come viabilità, edilizia scolastica, tutela ambiente e politiche di area vasta, pur disponendo al momento di scarse risorse finanziarie e di personale, non adeguate ai compiti.
Le funzioni che restano di competenza della Provincia di Cuneo o che le sono state riassegnate sono, infatti, ancora numerose: Acque pubbliche; Acque minerali e termali; Montagna; Cave; Consigliera di Parità; Disabili; Energia; Giovani; Istruzione; Lavori Pubblici; Pari Opportunità; Pianificazione territoriale; Programmazione; Protezione Civile; Servizio Civile; Trasporti privati; Turismo e sport; Tutela territorio; Tutela flora e fauna, caccia e pesca; Valutazione Ambientale Strategica; Valutazione Impatto Ambientale; Politiche di area vasta.