Anche nel periodo gennaio-marzo del 2018 il comparto artigiano piemontese ha manifestato criticità più accentuate rispetto a quanto evidenziato, nello stesso arco temporale, dal tessuto imprenditoriale regionale nel suo complesso.
all’analisi dei dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi emerge, infatti, come nel primo trimestre dell’anno, a fronte di un tasso di crescita negativo del -0,60% per le imprese piemontesi complessivamente considerate, il comparto artigiano, in linea con quanto avvenuto a livello nazionale, abbia subìto una flessione più consistente della propria base imprenditoriale (-0,73%).
“Il tessuto artigiano piemontese vive un momento di debolezza e fragilità in tutti i territori provinciali e nei principali settori produttivi. Questi dati sono un campanello d’allarme che non possiamo ignorare e al quale dobbiamo rispondere intensificando gli sforzi per sostenere le imprese artigiane, attraverso il microcredito, i servizi di accompagnamento all’internazionalizzazione e di supporto all’innovazione” dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
Nei primi tre mesi del 2017, sul territorio piemontese sono nate complessivamente 2.690 imprese artigiane. Al netto delle 3.568 cessazioni (valutate al netto delle cancellazioni d’ufficio), il saldo appare ancora una volta negativo (-878 unità), dinamica che porta a 118.472 lo stock di imprese artigiane complessivamente registrate a fine marzo 2018 presso il Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si traduce, come evidenziato sopra, in un tasso di crescita del -0,73%, risultato progressivamente migliore rispetto a quello registrato negli analoghi trimestri del 2017 (-0,83%) e del 2016 (-0,90%) e meno negativo rispetto a quello medio nazionale del I trimestre 2018 (-0,82%).
Analizzando il tessuto imprenditoriale artigiano in base alla natura giuridica delle imprese che lo costituiscono, emerge come poco meno dell’80% delle realtà sia formata da ditte individuali, il 16,2% risulti composto da società di persone, mentre solo il 4,6% ha assunto la forma della società di capitale. In termini di dinamica si evidenzia, anche nei primi tre mesi del 2018, una crescita solo per le forme più strutturate (società di capitale), che hanno mostrato, nel periodo in esame, un tasso di crescita positivo (+1,90%). Le ditte individuali e le società di persone hanno purtroppo ancora realizzato una flessione, rispettivamente pari a -0,81% e – 1,07%. Ancora più negativo è apparso il risultato per le altre forme, che hanno registrato un tasso di crescita pari al -3,27%.
L’andamento appare negativo per tutti i principali settori. Il primo comparto per numerosità di imprese artigiane si conferma, anche nel I trimestre 2018, quello delle costruzioni, che rappresenta il 41,6% delle realtà imprenditoriali artigiane piemontesi, ma registra per l’ennesima volta un dato negativo (-1,09%). Gli altri servizi, a cui appartengono circa 1 su 4 delle imprese artigiane piemontesi, registrano la flessione meno intensa (-0,29%). L’industria in senso stretto, con il 22,1% delle imprese artigiane della regione, evidenzia un tasso di variazione pari al -0,74%, in linea con la media regionale. Va peggio il turismo (-0,97%), mentre il commercio e l’agricoltura segnano rispettivamente variazioni negative pari a -0,35% e -0,52%.