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SERIE C – PLAYOUT -3: Cuneo, la crisi raccontata dai numeri! Con il cambio di mister la media punti cala | Meglio la difesa, ma mancano i gol: ecco perchè i biancorossi non ce l’hanno fatta

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Era il 29 novembre dello scorso anno quando il Cuneo, al termine di alcune settimane tormentate e segnate da un crescendo di voci e dubbi, scelse di esonerare il tecnico Massimo Gardano, per affidare poi la panchina (il 5 dicembre) a William Viali.

 

Quasi sei mesi dopo, i biancorossi sono proprio lì dove non avrebbero voluto essere: invischiati, cioè, nella corsa per la permanenza in Serie C, fattasi ancora più complessa per via di quel penultimo posto finale che lascia poco spazio a speculazioni nel doppio scontro-playout contro il Gavorrano. Una condizione peggiorata dalla decisione della Federazione di aprire alle seconde squadre per i club professionisti: ora anche un ipotetico ripescaggio (sempre che ce ne fossero le possibilità) sarebbe complesso, per via della priorità data ai club di A e B ed alle loro “squadre riserva”.
Ancora una volta, a spiegare le ragioni di un piazzamento, ci giungono incontro i dati. 32 punti complessivi (0.84 a partita, per la salvezza ne serviva circa uno ogni 90’), 47 reti subite (solo la settima peggior difesa, per di più a pari merito con altre due compagini, un dato buono), ma un’impressionante “24” nella casella gol fatti (0.63 a partita, un dato vicino al gol ogni due partite), otto in meno del Prato ultimo e già retrocesso. Numeri impietosi sulla rosa biancorossa, ma diventa interessante, appunto, valutare i numeri del calo.

 

Il tutto per arrivare ad una conclusione: il gruppo cuneese, purtroppo, non è riuscito a trovare nel cambio della guida tecnica quella sterzata tale da permettergli di ottenere la salvezza, come preventivato.

 

13 i punti di Gardano in quindici gare, per una media di 0.87 a partita, 19 quelli fatti dal Cuneo con Viali allenatore nelle successive 23 giornate, ovvero 0.83 ogni 90’, un dato in linea ma addirittura peggiore rispetto al precedente. I gol? 24 quelli subiti contro i 23 di prima (prestazioni, quindi, migliorate, da 1,5 gol subiti a gara a 1.04), ma appena 14 quelli fatti contro i 10 della gestione Gardano, seppur con otto gare in più. Spariti, soprattutto, i centri di Dell’Agnello, che in quelle prime quindici gare aveva lasciato ben sperare, nonostante fosse di fatto l’unico arciere biancorosso.

 

Insomma, endemica mancanza di gol, miglioramento nella fase difensiva, ma soprattutto una linearità nella media-punti che non ha pagato, in particolar modo se relazionata alle altre compagini. Il Cuneo di Gardano “sfruttò” i limiti dell’Arezzo, che sembrava destinato al fallimento, ed il folle inizio dell’Alessandria, quello di Viali ha pagato pegno con la loro rinascita: superbo il percorso degli aretini, quasi storico quello dei grigi, che, per contro, hanno trovato giovamento dal cambio di gestione, entrando stabilmente in zona playoff (12 punti in quel 29 novembre, 56 a fine stagione!).

 

Dati alla mano, sembrava scritto dal destino. Ora, però, i numeri conteranno meno: ai playout con le motivazioni si possono fare miracoli.

 

CC – Redazione Sportiva Ideawebtv.it

 

Foto cuneocalcio.it

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