E’ stata consegnata ufficialmente martedi 22 maggio, presso la struttura di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Savigliano, una poltrona ginecologica di ultima generazione donata dallo Zonta Club di Saluzzo, con il contributo della CRS di Saluzzo.
La presidente Flavia Cerutti “Ringrazio con le autorità, il direttore generale dottor Magni, il direttore sanitario di Presidio dottor Guerra, il primario del reparto dr. Bianciotto, i quali, con la loro presenza, hanno voluto testimoniare l’importanza di questa iniziativa”.
Magni: “Questa donazione dello Zonta di Saluzzo a Savigliano, testimonia anche il positivo processo di integrazione tra le due realtà: molte donne di Saluzzo vengono a partorire a Savigliano, mentre a Saluzzo ci sono servizi come l’ambulatorio di Ginecologia e il Consultorio. Inoltre si effettuano gli interventi di ricostruzione mammaria per le donne di tutta l’area.” Aggiunge Bianciotto, presente alla cerimonia con il dr. Garetto e la capo ostetrica Giuliana Ghione: “Seguiamo le donne in tutto il percorso pre e post partum, appoggiandoci all’attività del Consultorio. Anche il volontariato svolge un’azione non di poco conto: Donna per Donna sta mettendo radici anche a Savigliano.”
La mission dello Zonta guarda alle donne e al miglioramento della loro condizione, occupandosi di questioni che spaziano dall’istruzione al mondo del lavoro, dalla lotta contro la violenza a quella contro le malattie, dalla violenza di genere ai diritti umani.
“Lo Zonta opera con service comuni a livello mondiale e ogni Club si adopera sul territorio – spiega la presidente – ed è con orgoglio che posso dire che le socie del Club di Saluzzo si impegnano molto nell’essere il più possibile vicine ai problemi delle donne e delle ragazze proponendo loro corsi di autodifesa, conferenze inerenti la salute, incontri nelle scuole… Nei 15 anni di vita del Club saluzzese molte sono state le donazioni ai nosocomi del territorio e ci impegneremo ancora, anche con l’aiuto della Cassa di Risparmio di Saluzzo e di quanti ci sostengono, a intervenire laddove, ahimé, lo Stato non riesce a provvedere.“