Il Parlamento verso un’agenda per le aree montane e rurali

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Mentre Eusalp – la Strategia macroregionale alpina – muove i suoi passi, il Parlamento europeo è pronto ad approvare una specifica Risoluzione per le aree montane e rurali. Il testo – scritto da Mercedes Bresso e condiviso quasi all’unanimità con altri Europarlamentari – è stato varato nei giorni scorsi dalla Commissione Regi di Bruxelles e Uncem auspica possa arrivare al più presto all’esame della Plenaria.

 

Si tratta di un atto importantissimo, un documento molto significativo – spiega il Vicepresidente Uncem Piemonte Marco Bussone – che apre la strada a una specifica Agenda Montagna dotata di risorse, analoga all’Urban Agenda for Europe per le aree urbane. Il documento varato in Commissione Regi è inoltre decisivo in vista della costruzione del nuovo bilancio 2021-2027 e dell’armonizzazione delle risorse per le politiche regionali. La montagna sarà dunque meno marginale e sempre più cerniera tra i Paesi europei, con le Alpi cuore pulsante del Vecchio continente. L’Agenda che far seguito alla Risoluzione è in linea con principi e proposte della Strategia nazionale per le Aree interne che nei prossimi anni dovrà diventare stabile ed estesa oltre le ‘aree pilota’, grazie un Programma operativo nazionale promosso da Governo e Parlamento italiano. Intanto Uncem ringrazia Mercedes Bresso, presidente dell’Intergruppo parlamentare europeo per le zone rurali e montane, per l’impegno e la determinazione in questo processo politico a Bruxelles“.

 

Strategica – secondo quanto scritto nella Risoluzione, prima firmataria l’Eurodeputata bulgara Iskra Mihaylova – l’importanza delle aree rurali, montuose e periferiche, grazie anche a un rinnovato e non conflittuale rapporto con le aree produttive della pianura. Un’agenda mirata sulle esigenze particolari delle zone geograficamente svantaggiate permetterebbe di offrire migliori servizi in centinaia di “smart villages”, come internet ad alta velocità, una migliore vivibilità, approvvigionamento idrico ed energetico, trasporti efficienti, politiche ambientali sostenibili e darebbe impulso alle economie locali. Le zone montane e rurali devono risolvere prima di tutto problemi di tipo strutturale. Questioni che non trovano una risposta nell’aumento del reddito, ma in politiche specifiche che vengano declinate in modo differente territorio per territorio. I territori rurali e montani europei hanno obiettivi comuni, ma che devono avere risposte cucite su misura.