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Attacchi dei lupi: “Le misure attuali non bastano, si guardi a cosa avviene altrove”

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Non è accettabile continuare a proteggere il lupo a spese degli allevatori. Le misure di protezione finora adottate, come i cani anti lupo o le recinzioni, si sono rivelate insufficienti o inefficaci. È ora di pensare a provvedimenti veramente capaci di prevenire gli attacchi e fornire agli allevatori le giuste garanzie per continuare a lavorare con tranquillità. In altre regioni d’Italia che presentano lo stesso problema si stanno adottando misure di contrasto specifiche”. A poca distanza dalla notizia dei 36 ovini che sarebbero stati uccisi in appena cinque giorni dai lupi a Roccabruna, la Confagricoltura di Cuneo torna a denunciare la scarsa risolutezza delle misure previste per la difesa del bestiame dal predatore e invita a guardare a quanto, ad esempio, sta avvenendo nelle province di Trento e Bolzano.

 

Qui le rispettive giunte provinciali si sono espresse a favore di un disegno di legge, ora in attesa del passaggio in Consiglio, che a fronte del moltiplicarsi dei danni provocati sia dei lupi sia degli orsi introduce “la possibilità di prelievo, cattura o abbattimento a condizione che non esista un’altra soluzione valida e che il prelievo non pregiudichi il mantenimento della popolazione della specie interessata”.

 

Deve far riflettere – continua Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo – che un simile provvedimento sia in adozione in Trentino Alto Adige, dove la popolazione di lupi è senz’altro meno numerosa rispetto al Piemonte in generale o alla provincia di Cuneo in particolare”. In effetti è proprio nella Granda che si registra il maggior numero di presenze di tutta l’area alpina italiana. Una reale consistenza di esemplari sul territorio è difficile da stabilire con esattezza, ma i dati forniti dal progetto europeo Life WolfAlps raccontano di un minimo di 101 lupi rilevati in provincia di Cuneo nel 2016 – 2017 a fronte di un totale minimo di 188 individui nel biennio 2015 – 2016 nell’intera area alpina italiana.

 

Ed è proprio in ragione di questi numeri che la Confagricoltura Cuneo tiene a sottolineare che, al di là del clamore e della gravità degli ultimi fatti, nel nostro territorio il problema lupo è da considerarsi ormai strutturale e generale e come tale vada affrontato: “Gli ultimi, eclatanti casi che si sono verificati in val Maira e le decine di avvistamenti in tutta la provincia non fanno altro che rinforzare una situazione che abbiamo denunciato più volte; i lupi sono ormai presenti in vaste aree della provincia, anche a basse quote, ed è ormai urgente correre ai ripari”.

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