Il Circolo Pensionati di Boves ha invitato (fotografie di Michele Siciliano) alla abituale paella primaverile-estiva (con antipasto, formaggio, dolce, vino, caffè e digestivo) sabato 30 giugno, a pranzo, con i commensali vincolati ai consueti settanta posti di capienza del pur grande locale della sede (e tanti asporti).
Ha seguito il consueto pomeriggio di socializzazione. Ormai definiti, nel Circolo, sono, pure, gli appuntamenti culturali, ormai soliti, serali, di luglio, «Luglio bovesano – Proiezione di registri di Boves – Quattro mercoledì sotto le stelle», alle 21,15. Causa le nuove regole inerenti la sicurezza non è stato possibile tenerle, come in passato, nel cortile od all’interno del Circolo (sfruttano il bellissimo televisore), ma ci si è dovuti spostare nell’Auditorium Borelli.
Si è partiti il 4 luglio, con Sandro Gastinelli, la moglie Marzia Pellegrino ed il loro «Mari, monti e… gettoni d’oro». Uno dei capolavori della coppia, brillantemente introdotto e commentato, sin nei retroscena delle riprese, da un Gastinelli, ancora giovane (anche se ora sfoggia austera barba canuta, quasi da patriarca biblico, da vero montanaro, dopo la scelta di vivere a Rosbella) ed in piena attività, pur già celebratissimo, non solo a livello locale. Ha parlato con la solita comunicativa, simpatia ed efficacia, del video, film-documentario, con protagonista, Piero Tassone, monregalese trapiantato in Valle d’Aosta, tuttora vivace novantacinquenne, che racconta la sua vita, dalla passione per caccia, sci e montagna, alle esperienze di guerra, e cattura da parte dei tedeschi nel Sud della Francia (dopo essere stato in servizio a Roma nei giorni del 25 luglio 1943), deportazione in Germania, gratitudine verso gli Alleati per lo sbarco in Normandia (lì è girata l’ultima sequenza), l’inizio della attività turistico-sciistica nelle sue valli, di cui fu protagonista… Mostra settant’anni della nostra storia, facendo perno sul suo momento di gloria, il «quarto d’ora di celebrità» cui l’artista novecentesco Andy Warhol diceva tutti abbiamo diritto, il sogno, ben evocato da premi non espressi in contante ma nel metallo dai primordi dell’umanità simbolo di ricchezza: la partecipazione al seguitissimo quiz del giovane Mike Bongiorno, «Lascia o raddoppia?», scegliendo come «materia» lo sci e «rinunciando» solo all’ultima domanda, prima dell’ultimo «raddoppio».
I contatti tra i registi e Tassone restano costanti (una amicizia che ha influenzato la scelta di residenza dei Gastinelli). Saltate, per problemi organizzati, purtroppo, ora, sono le due successive serate, previste in collaborazione con il ricercatore, più che regista, Giovanni Bianco e le sue riprese amatoriali ma di qualità (l’11 luglio con «Gente del Colla», raccolta di trenta testimonianze dalla Bisalta al Brobbio, da Boves a Margarita, nel quindicesimo anniversario dell’alluvione, 105 minuti girati tra aprile e giugno 2017, la settimana successiva, il 18, «Inverno», diciassette testimonianze di lavoro, festa, Natale, ricordi nello «strano inverno» a Boves, Robilante, Vernante, novanta minuti, del dicembre 2017- gennaio 2018). Saranno sostituite da immagini «di repertorio», sempre legate al passato bovesano. Il 25 si terminerà con immagini girate e montate dal presidente Sergio Cavallera e da Celestino Giordano, «Il gigante e la formica», confronto tra le centrali di Entracque e Boves. Il programma potrebbe subire variazioni.
Nel Circolo sono state allestite in esposizione, nei giorni della festa di Sant’Eligio (7 ed 8 luglio, con orari pomeridiani e serali, ma visitabili, e visitatissime, anche il mattino), le opere del corso di pittura e disegno, tenuto nei mesi scorsi dalla eclettica artista ed insegnante bovesana Valeria Arpino, «Dal segno al pennello» (stupendi come sempre molti lavori dell’insegnante, che rivelano impegno e talento quelle di alcuni della decina di allievi, tra cui il presidente del Circolo Sergio Cavallera).
Confermato è l’ormai abituale appuntamento (pranzo e pomeriggio assieme) di ferragosto, alla Cascina Marquet.