Home Articoli Rivista Idea Per la formazione “Inalpi” guarda ai Paesi Bassi

Per la formazione “Inalpi” guarda ai Paesi Bassi

Il “master” universitario sulla filiera lattierocasearia al centro di un incontro con l’ambasciatore olandese

0
743

Si è svolto, nella suggestiva cornice del­l’“An­tica Corona rea­le” di Cervere dello chef stellato Gianpiero Vivalda, l’incontro tra “Inalpi” e l’ambasciatore dei Paesi Bassi in Italia,
Joep Wijnands, accompagnato dal console onorario olandese a Torino, Oreste Ac­cornero.
L’evento, un’opportunità davvero molto importante per l’azienda lattierocasearia
di Moretta, è stato un momento di confronto e scambio tra due Paesi che hanno nel settore del latte e dei formaggi una delle più importanti fonti di sviluppo economico.
Uno dei principali obiettivi di “Inalpi” è creare innovazione attraverso progetti mai realizzati prima, come ad esempio le collaborazioni con le università italiane, grazie alle quali
si è stabilito il protocollo di indicizzazione del prezzo del latte, e la creazione
di un “master” universitario di secondo livello in qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità della filiera del latte di cui l’azienda è cofinanziatore insieme a “Ferrero”.

Proprio questa attenzione alla formazione di alto livello è stata uno dei punti di maggior approfondimento dell’incontro, come spiega a “IDEA” Am­brogio Invernizzi,
presidente del Consiglio d’amministrazione di “Inalpi”: «Saputo dell’opportunità di dialogare con l’Am­basciatore olandese in visita nelle province di Cuneo e To­rino, abbiamo dato vita
al­l’in­contro per indagare la possibilità di un gemellaggio tra il no­stro “master”, nato
dall’u­nione delle Facoltà torinesi di scienze dell’alimentazione e di veterinaria,
e le università dei Paesi Bassi specializzate nel settore, con l’obiettivo di internazionalizzare ancora di più il corso di studi. Vorremmo formare tecnici sempre più preparati perché soltanto attraverso l’innovazione è possibile creare lavoro. Abbiamo in mente di stabilire con le università olandesi un coordinamento fisso per aumentare l’internazionalizzazione
e la crescita dei ra­gazzi che ogni anno si iscrivono al corso di studi, giunto nel 2017 alla terza edizione. In questo modo le nostre aziende potranno avere a disposizione tecnici più capaci e più esperti valorizzando il latte piemontese e l’intera filiera».

Interpellato su analogie e possibili scambi tra il sistema lattierocaseario piemontese
e quello olandese, Ambrogio Invernizzi aggiunge: «Ci troviamo di fronte a due territori
e due tipologie di allevamento differenti: nei Paesi Bassi troviamo un territorio di dimensioni maggiori e soprattutto pianeggiante, qui ci sono allevamenti più piccoli
e un territorio in prevalenza collinare oppure montuoso. Ne consegue che il nostro lavoro sarà in un’ottica soprattutto qualitativa, mentre loro invece possono condurre un discorso più quantitativo. I nostri allevatori hanno accumulato un “savoir faire” fatto di tradizione
e radicato su un territorio alpino, dunque più piccolo, ideale per un rapporto più personale con l’animale, mentre gli allevatori olandesi hanno dimostrato una conoscenza più scientifica e innovativa, frutto di una lunga ricerca nel settore del latte».

All’orizzonte, nessuna concorrenza di settore, bensì proposte di scambio tra l’Italia e i Paesi Bassi come ha dichiarato durante l’incontro
con i giornalisti l’ambasciatore olandese, Joep Wijnands: «Il mio compito è di instaurare una collaborazione tra i nostri due Paesi
e lo voglio fare in modo molto concreto: per questo per me
è im­portante spostarmi nelle regioni della penisola per capire quali po­trebbero essere le possibilità e lo faccio dialogando con il territorio. “Inalpi” collabora già con un’azienda olandese, perciò sono molto interessato a sentire dai suoi dirigenti quali siano i vantaggi di ta­le scambio, che cosa im­para­no da­gli olandesi e dove po­trem­mo fare di più. Uno dei miei obiettivi è capire su quali temi informare gli imprenditori».

A proposito del “master” universitario di secondo livello vo­luto anche da “Inalpi”,
il diplomatico ha aggiunto: «Do­po quel­la verso la Cina e verso la germania la mobilità maggiore degli studenti olandesi è quella indirizzata verso l’Italia, anche grazie
alla presenza di tanti corsi di studio in lingua inglese nel vostro Paese. Dunque uno dei temi che intendo affrontare con Ambrogio e Pierantonio In­vernizzi è proprio quello della formazione. Creare rapporti tra imprenditori e università fa parte del mio lavoro: vedo grandi possibilità di sviluppo e ampliamento in questo campo fondamentale, dal momento che le relazioni tra le università italiane e quelle olandesi sono già molto ampie».

L’incontro organizzato a Cer­vere è stato dunque fondamentale per confermare
e consolidare un connubio che potrà fornire l’occasione per la nascita di nuovi percorsi
di innovazione e formazione: un cammino, questo, che “Inalpi” percorre già da tempo
e con ottimi riscontri e che potrà fare da viatico per una nuova promozione dell’eccellenza piemontese nel mondo.

NESSUN COMMENTO