Don Luigi Ciotti è un sacerdote italiano, veneto di nascita, ma torinese di adozione. Soprattutto, don Ciotti, è da anni il simbolo della lotta a tutte le ingiustizie; un esponente di quella Chiesa capace di vivere il suo tempo e di muoversi in mezzo alla gente. Attivo nel sociale, nel 1965 ha fondato il Gruppo Abele di impegno giovanile, che negli anni si è occupato, tra l’altro, delle persone in difficoltà e di combattere dipendenze di ogni tipo (alcolismo, droghe, gioco d’azzardo), aprendo comunità e utilizzando come strumenti soprattutto la comunicazione e la cultura come forme di prevenzione.
Il Gruppo ha l’intento di risolvere il disagio sociale nel modo più ampio possibile, aiutando anche i malati di AIDS, le prostitute e cercando di far integrare i migranti. Nel 1992 fonda il mensile Narcomafie e il suo impegno si amplia al contrasto alle mafie con la nascita nel 1995 di Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, che coordina oggi oltre 1.600 realtà nazionali e internazionali che si occupano in vario modo del contrasto alla criminalità organizzata. Fra gli scopi dell’associazione: promuovere i diritti di cittadinanza, la cultura della legalità democratica e la giustizia sociale; valorizzare la memoria delle vittime di mafie; contrastare il dominio mafioso del territorio. Giornalista pubblicista dal 1988, collabora con vari quotidiani e periodici, tra cui: La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana.
A La Morra, venerdì 7 settembre, alle ore 18.30, nella confraternita di San Sebastiano ci parlerà del rapporto con gli altri e in particolare ci parlerà del concetto di “straniero”, di “accoglienza” o se vogliamo di “incontro”.
Temi quanto mai attuali in tempi come i nostri caratterizzati da massicce correnti migratorie che, nell’immediato, alterano equilibri secolari e possono dar via libera alle paure più profonde, quelle dell’ “altro” e del “diverso da noi”. Dopo l’incontro, un momento conviviale presso la libreria “Paesi tuoi”.
c.s.