Torna per l’undicesima volta la Summer School organizzata dal Cespec (Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo). La nuova edizione, dal titolo “Vite digitali. Essere umani nella società del XXI secolo” sarà inaugurata a Cuneo martedì 11 settembre alle ore 21, allo Spazio Incontri Fondazione CRC (via Roma, 15). L’iniziativa è realizzata grazie al contributo di Fondazione CRC, Fondazione CRT, Lions Club Cuneo e Banca Alpi Marittime – Credito Cooperativo Carrù. Per l’XI edizione, la Summer School proporrà lezioni, seminari e incontri con esperti internazionali, per un confronto aperto a tutti sulla condizione umana nell’epoca delle tecnologie digitali.
L’evento, che si svilupperà tra le città di Cuneo, Savigliano e Alba si svolge in collaborazione e con il patrocinio della Città di Cuneo, Città di Savigliano, Città di Alba, Dipartimento di Giurisprudenza-Corso di Laurea in Scienze del Diritto Italiano ed Europeo e Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione (Università di Torino), Alba Film Festival, Alba Music Festival e con il patrocinio di numerosi altri enti e istituzioni; la novità di questa edizione è infine la collaborazione con il Collège des Bernardins di Parigi. Tutti gli incontri in calendario sono ad ingresso libero. Per informazioni: www.cespec.it oppure a [email protected]
“La Summer School di quest’anno prosegue il lavoro di analisi delle ‘metamorfosi del mondo’ innescata dalla digitalizzazione della nascita dell’economia 4.0, partendo dal punto di vista delle scienze umane e sociali. – spiega il presidente del Cespec, Mauro Mantelli – Utilizzo il termine ‘metamorfosi’ prendendo in prestito il titolo dell’ultimo saggio scritto dal sociologo tedesco Ulrich Beck nel 2015: «Cambiamento significa che alcune cose mutano ma che altre rimangono uguali; il capitalismo, ad esempio, cambia, ma alcuni aspetti del capitalismo restano quali sono sempre stati. La metamorfosi, invece, implica una trasformazione molto più radicale, in cui le vecchie certezze della società moderna vengono meno e nasce qualcosa di totalmente nuovo».
Queste sono le caratteristiche che accompagnano la digitalizzazione non solo della economia, ma anche della vita degli esseri umani singoli o in società. Durante le sessioni che comporranno la scuola affronteremo perciò il tema delle tecnologie digitali parlando di creatività, lavoro e informazione, con attenzione particolare al fenomeno della postverità, dal punto di vista della filosofia, della sociologia, delle scienze esatte, dell’economia, della pedagogia, della psicologia e dell’informatica: l’obiettivo è proporre un confronto interdisciplinare in cui superare la barriera tra tecnici e umanisti, e interrogarsi sulla portata antropologica, psicologica e sociale dei mutamenti tecnologici in atto”.
La Summer School sarà come da tradizione itinerante, con appuntamenti presso la sede universitaria Ex-Mater Amabilis di Cuneo, presso il Polo universitario di Savigliano e nella città di Alba. La serata inaugurale prevede una lectio magistralis di Pietro Montani (Sapienza Università di Roma) sul tema “Nativi digitali e creatività tecnica”. Tra gli incontri successivi da segnalare la tavola rotonda di giovedì 13 settembre alle 21 nel salone d’onore del municipio di Cuneo dal titolo “Fake-news e post-verità. L’informazione ha ancora un futuro?” con Maurizio Ferraris (Università di Torino) e Walter Quattrociocchi (Università Ca’Foscari, Venezia). Ospiterà la Summer 2018 anche la città di Alba, con una serata dal titolo “Suoni e visioni. Strumenti nuovi e temi ricorrenti”, incontro cinematografico e musicale previsto per sabato 15 settembre alle 21 presso la Chiesa di San Giuseppe (piazzetta Vernazza). La Summer School proseguirà infine nei prossimi mesi con altri incontri a Cuneo e Mondovì.
Saranno coinvolti, come sempre, anche gli studenti: è prevista, infatti, una lezione dialogata in francese per gli alunni dei licei cuneesi del Progetto Esabac. Come per le scorse edizioni, infine, la Summer School ospiterà un workshop che permetterà ad alcuni giovani studiosi selezionati, provenienti anche dall’estero, di dialogare con Milad Doueihi (Universitè Paris-Sorbonne).