“Malgrado il poco tempo a disposizione circa la metà dei Comuni della Granda hanno risposto alla richiesta di censire tutte le infrastrutture viaria, come ponti e strade, che segnalano criticità. Il Provveditorato alle Opere pubbliche di Torino e il ministero di Roma riceveranno entro la scadenza stabilita di oggi l’elenco ufficiale degli interventi necessari alla messa in sicurezza, speriamo che non sia un lavoro sprecato”.
Così il presidente della Provincia, Federico Borgna, ha commentato il dossier che include un centinaio di viadotti e strade della Granda che non sono a rischio crollo, ma necessitano di manutenzioni e controlli. Dopo il crollo del ponte autostradale a Genova, infatti, il ministero delle Infrastrutture ha chiesto alle Province di raccogliere le segnalazioni dei Comuni. In pochi giorni hanno risposto oltre 120 Comuni cuneesi, ma altre comunicazioni potrebbero ancora arrivare e la Provincia invierà tutte le schede a Torino.
Nelle segnalazioni sono allegate attestazioni tecniche, indicazioni di priorità, stima dei costi. Ad Alba necessitano di particolare attenzione lo svincolo della tangenziale verso Roddi, il cavalcavia di via Einaudi sulla ferrovia, tre ponti minori nelle frazioni, oltre al viadotto Vassallo e gli altri cavalcavia della tangenziale. Il Comune di Cuneo ha segnalato il ponte a San Benigno, a Ronchi e la pedancola Vassallo. La stessa Provincia ha indicato diverse strutture tra cui il viadotto Soleri a Cuneo, il ponte di Monchiero e quello a Clavesana chiuso dopo l’alluvione 2016.
Le opere che necessitano di maggior manutenzione sono quelle che risalgono agli anni Cinquanta e Sessanta, mentre i ponti più antichi, ad arco, hanno bisogno soprattutto di interventi di consolidamento delle fondazioni. Gli enti locali non hanno indicato opere per cui sono già stati stanziati finanziamenti, come per i ponti sul Gesso a Cuneo o sul Tanaro a Pollenzo. Dalla Regione fanno sapere che ci sono 45 milioni di euro (di cui 11,3 milioni per la provincia di Cuneo) per la manutenzione ordinaria e straordinaria, somme già concordate con le Province di cui si richiede una rapida erogazione.
c.s.