Dopo aver tracciato un breve ritratto della Cheraschese, ridimensionata per budget ed ambizioni nell’ultima estate, è ora tempo di parlare del Saluzzo, che chiuse l’ultimo campionato al terzo posto, a sei punti (63 contro 69) proprio dai Lupi.
Che cosa lascia l’estate
La società di patron Boretto, da anni abituata a far parlare poco di sé in estate ed a lavorare all’insegna della continuità, è stata a lungo quest’anno sotto i riflettori, vivendo alcuni mesi turbolenti.
In ordine: l’ipotesi di richiesta di ripescaggio in Serie D; l’addio di Rignanese, non senza qualche mugugno; la scelta di Semioli; l’improvviso voltafaccia dell’ex esterno di Fiorentina, Chievo e Sampdoria, dopo che già erano uscite le prime dichiarazioni ufficiali e si parlava di nomi e scelte tecniche in campo; i tanti saluti ai leader storici, da capitan Gozzo alla saracinesca Marcaccini, passando per Atterritano e Bissacco; l’approdo nel Marchesato di Silvio Viale ed un mercato quasi dell’ultima ora, chiuso con la ciliegina sulla torta di Andrea Tavella, giusto qualche giorno fa.
Insomma, un pizzico di caos subito spazzato via dalla solita moderazione saluzzese.
La formazione tipo
Una moderazione che ha fatto a tratti da velo ad un mercato in realtà altisonante. Le tante partenze, infatti, sono state ricambiate da altrettanti arrivi, con i granata che possono vantare oggi uno dei migliori reparti offensivi della categoria: Curto e Tavella a destra, Morero ed Atomei in mezzo, il giovane Tosi ed M’Ballo (in attesa degli ultimi documenti) a sinistra.
Una rosa forte, che può ancora una volta ambire alle posizioni di vertice, forte dell’ormai collaudato 4-3-3. In porta un giovane, con Nardi ad oggi favorito perché già in rosa lo scorso anno. Dietro tanta esperienza, con Serino, Carli, Caldarola ed Alessandro Serra, anche se verosimilmente Caldarola cederà il posto a Caula per una questione anagrafica.
Nel mezzo Marco Serra e Mazzafera rappresentano un tandem top, con il giovane Tufano a sostegno. Davanti spazio alla fantasia: Curto, Atomei e Tosi, con Tavella e Morero alternative di lusso per i primi due.
La stella
Diciamo Stefano Curto, per quanto fatto vedere nel precampionato, ma la scelta non è stata facile. Sono tanti i leader tecnici a disposizione di Silvio Viale, ma l’ex Atletico Torino, con il quale nell’ultima nefasta stagione ha comunque raggiunto la doppia cifra, sembra aver quel qualcosa in più in termini di classe, in grado spesso di fare la differenza.
Il degno erede, insomma, di Bissacco, capace di far dimenticare il numero 10 di Rignanese, pur partendo da un’altra zolla del campo. Un giocatore dimostratosi già imprescindibile per scandire i ritmi del gioco granata e per rompere gli equilibri in una zona spesso presidiata da terzini fuori quota.
Se il tecnico riuscirà a costruire il giusto amalgama tra il suo fantasista tascabile ed il due Atomei-Morero, ne vedremo delle belle.