Verzuolo: primo incontro tecnico sul futuro della cartiera Burgo

L’azienda ha presentato un progetto di riconversione per la produzione del cartone da imballaggio

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Massimo sostegno da parte delle istituzioni perché l’azienda cartaria Burgo di Verzuolo possa tornare a produrre, a difesa del lavoro. E’ questo, in estrema sintesi, il punto centrale dell’incontro tecnico che si è svolto lunedì pomeriggio 3 settembre in municipio a Verzuolo con la direzione aziendale che ha presentato il progetto di  riconversione della produzione dello stabilimento e le relative implicazioni di viabilità e ambientali.

Alla riunione, insieme al sindaco di Verzuolo GianCarlo Panero, al vice sindaco e ai rappresentanti  del Consiglio comunale, erano presenti anche l’assessore regionale all’Ambiente Alberto Valmaggia, il presidente della Provincia Federico Borgna e la consigliera provinciale Milva Rinaudo, i vertici aziendali di Burgo Group con il direttore Prodotto e Qualità Pietro Alasia e il direttore di stabilimento Raffaele Marinucci, insieme ai dirigenti del settore Viabilità e Ambiente della Provincia e della Regione.

Lo stabilimento, che è stato fondato a Verzuolo nel 1905 dall’ing. Burgo ed ha oltre cent’anni di storia, ha prodotto carta per quotidiani fino al 1970. La produzione è stata poi riconvertita  in carta patinata per riviste e rotocalchi e dal 2001 l’azienda ha investito nella nuova linea produttiva numero 9. Oggi però sta risentendo della crisi dell’editoria e del mercato che ha coinvolto anche i livelli occupazionali. Al momento  sono 143 i lavoratori (su oltre 360) in cassa integrazione per crisi e l’ammortizzatore sociale terminerà il 22 gennaio prossimo. Da qui l’urgenza di avviare una nuova fase di riconversione della linea produttiva verso un settore ancora in crescita che è quello del cartoncino e cartone riciclato e ondulato per imballaggi, lavorando la carta da macero che proviene dalle piattaforme di selezione di tutto il Nord Italia.

Il progetto, illustrato da Alasia della Burgo, prevede la riconversione della linea 9 dello stabilimento, la demolizione di vecchi edifici e l’installazione di  locali per lo spappolamento della carta da riciclare, oltre a nuovi macchinari per la lavorazione dell’impasto, sistemi di asciugatura e punti di stoccaggio, con la necessità di processi autorizzativi. L’obiettivo è quello di mantenere la capacità produttiva sulle 780 mila tonnellate all’anno, di cui circa 600 mila tonnellate per il nuovo prodotto cartone.

Se dal punto di vista ambientale non sembrano esserci al momento particolari ricadute sul territorio, l’impatto che la nuova attività avrebbe sulla viabilità potrebbe essere più significativo perché le materie prime non arriverebbe più in azienda con mezzi ferroviari come avveniva in gran parte oggi, ma tramite il trasporto su gomma, essendo le piattaforme di selezione quasi mai collegate ai treni. Il numero dei camion in transito ogni giorno è destinato a passare dai  60 di oggi a circa 200.

Da qui la necessità di un confronto con i tecnici della viabilità comunale e, soprattutto, provinciale e regionale per trovare nuove soluzioni stradali ed evitare disagi al traffico.   L’avvio del progetto di riconversione dello stabilimento di Verzuolo è previsto entro fine 2019, cioè tra 14 mesi. Il sindaco Panero ha già fissato  un nuovo incontro tecnico per la metà di settembre allo scopo di approfondire gli aspetti concreti emersi da questo primo incontro in termini di ricadute ambientali e di viabilità per tutto il territorio non solo verzuolese.

c.s.