Uscire dal silenzio per non essere Mai più sole. Un impegno che deve diventare patrimonio di tutte le forze economiche e sociali per opporre un argine alle “storie di ordinaria violenza”.
Argine che si fonda sull’impegno delle Donne artigiane riunite nel Movimento di Confartigianato Cuneo, e la cui costruzione è passata anche attraverso la bellissima serata dello scorso 12 settembre nel capoluogo della Granda, dove la Presidente della Categoria, Katia Manassero, ha preordinato un evento di importanza civica e letteraria assieme alla responsabile dell’associazione Mai + sole, Adonella Fiorito.
L’obiettivo era presentare il libro realizzato da questo importante soggetto associativo per sensibilizzare su casi ed episodi di violenza molto, troppo spesso sottaciuti per vergogna o per paura dalle loro vittime. Fenomeni che si rivelano gravemente condizionanti per la sfera personale e professionale della donna che li subisce, e a proposito dei quali sono intervenute altresì la Psicologa Petra Senesi e la Professoressa Donatella Signetti.
Alla serata cuneese ha preso parte l’avvocato Anna Mantini, attuale Vicepresidente di ExpoElette e componente della Consulta femminile regionale, con passate esperienze come Consigliera di parità e Assessore della Provincia: “Ho seguito la presentazione con grande interesse perché è altamente meritorio che una categoria economica importante, come quella delle Donne artigiane su cui si fonda una parte importante del benessere economico e della qualità della vita della nostra provincia, prenda posizione pubblica forte su un tema così delicato e sensibile per l’universo femminile. Ringrazio la presidente Manassero, con la quale vi saranno sicuramente altre occasioni di analoga collaborazione, e tutto il gruppo dirigente del movimento – spiega Mantini – La violenza contro le donne incide sulla sfera fisica e psicologica e quindi anche sulla vita professionale delle Donne, che soprattutto se lavoratrici autonome, impegnate sul duplice fronte aziendale e familiare, godono di attenzioni e di tutele ancora minori. Ciò pur rappresentando il contributo della piccola e media imprenditoria femminile una componente essenziale della ricchezza provinciale e nazionale. Una lacuna, anche questa, molto grave da parte delle autorità pubbliche ai vari livelli. Per questo è sempre più importante Uscire dal silenzio“.