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Pacchiardo e Cireddu nella prima del Criterium d’Autunno

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In un pomeriggio di fine settembre, fresco, asciutto e luminoso, come raramente se ne vedono nel torinese, ci ritrovavamo a Givoletto (To) a disputare la “1° Prova del Criterium Autunno 2018” su di un collaudato circuito “triangolare” – i cui vertici erano la località da cui prendeva l’avvio la corsa, il paese di La Cassa e la zona industriale di Givoletto -, da percorrere per sei volte.
Si è soliti dire che siano “i corridori a rendere dura una corsa”, il loro atteggiamento verso di questa, ma pur tuttavia va notato che detto circuito offriva ben poche possibilità di “respirare” o di nascondersi nella pancia del gruppo dal momento che esso prevedesse una continua successione di lunghi ed estenuanti falsipiani, nella risalita verso Givoletto, alternati a veloci discese e brevissimi fossero i tratti di pianura.
Due le partenze, come di consueto, purtroppo numericamente esigue e forse era proprio la durezza del percorso a indurre molti a restarsene a casa propria.
Nella prima, quella riservata ai giovani, assistevamo sin dall’avvio, agli attacchi di Mostaccioli (Arredamenti Berutti) come di Barbero (Barbero Bike) e di altri corridori, decisi a operare una prima scrematura del gruppo, selezione che non avveniva poiché il plotone era sempre lesto a rintuzzare gli attacchi dei più determinati.
Al secondo giro assistevamo al ritiro, causa foratura, del forte velocista Mostaccioli, corridore che sicuramente avremmo trovato in conclusione di corsa a contendersi la prima piazza con gli altri.
Sul finire della quarta tornata del percorso, dopo una serie di scaramucce senza conseguenze, avveniva l’episodio che sembrava mutare le sorti della gara: si avvantaggiavano Rinaldi (Rodman Bike), Lenza (Ciadit Cicli Sumin), Raviolo (Team Bike Pancalieri), Barbieri (ASD Team Due Ruote) e un altro paio di corridori, gruppetto che arrivava ad avere una quarantina di secondi sugli inseguitori.
In conclusione della quinta tornata, si rendeva protagonista di un allungo Barbero – corridore sul quale vi sia ben poco da aggiungere tanto sia chiara e manifesta la limpida classe di cui dispone in virtù della lunga e onorata militanza fra i professionisti, coniugata a una mitezza ed educazione che dovrebbe essere d’ispirazione a molti “corridori della domenica” soliti a tenere comportamenti irosi o discutibili -, sul quale lesto si portava Pacchiardo.
Quest’ultimo tirava diritto nel tentativo di ricongiungersi al sestetto in testa, cosa che gli riusciva al culmine della salita che precede l’ingresso a La Cassa e stessa operazione compiva con successo Barbero poco dopo.
Si formava perciò un drappello di otto, ma il gruppo, nella discesa che porta a La Cassa si rifaceva sotto e, quando ormai il ricongiungimento era prossimo, avveniva una caduta che frazionava nuovamente il plotone.
Seguivano quindi una serie di schermaglie accese da coloro che, rimasti nel gruppo di testa in conseguenza alla caduta, ma sentendosi battuti in caso di arrivo in volata, cercavano di anticipare i più veloci.
Tra questi, a tentare l’azione risolutrice, il tetragono cronoman Davi (Team Bike Pancalieri) sul quale si riportava velocemente Pacchiardo. Questi erano tallonati da vicino dal gruppo, gruppo dal quale, una volta raggiunti i due fuggitivi, balzava fuori in contropiede Barbieri, attacco prontamente rintuzzato dal Pacchiardo che si riportava agevolmente sulle ruote dell’attaccante.
Nel frattempo si era creata un’apprezzabile distanza fra i due avanguardisti e il resto del gruppo dal quale, con un allungo imperioso, sortiva un ritrovato Raviolo, alla caccia dei due di testa ai quali si univa dopo un breve inseguimento.
Il terzetto formatosi procedeva di comune accordo, dandosi i cambi in testa a tirare, deciso a giocarsi il successo finale nel traguardo ormai prossimo. Affrontavano quindi ancora uniti l’ultima rotonda prima di lanciarsi nella volata conclusiva, volata che vedeva affermarsi l’alfiere della “Ciadit Cicli Sumin”, Walter Pacchiardo, seguito a poca distanza da Barbieri e Raviolo.
La volata del gruppo era vinta da Roy Rui (AG Dilettantistica Tredici) su Zanetti (Ciadit Cicli Sumin) e Frulio (ASD Costante Girardengo). A seguire tutti gli altri disseminati lungo la breve erta conducente all’arrivo.
Rimarchevole la media: ben 44.5 km/h segno dell’impegno profuso da tutti i partecipanti alla corsa.
Andamento simile nella gara riservata ai più anziani: un primo giro contraddistinto da allunghi tattici portati da componenti della squadra numericamente più corposa, la “Cavallino Rosso”, mentre nel secondo assistevamo a una progressione di Ragazzini (Ciadit Cicli Sumin) che si portava solitario in avanscoperta presto seguito da Bonato (Team Santysiak) e Cireddu (Cicli Dedonato).
Il terzetto formatosi si vedeva raggiunto da un nutrito drappello costituito dal veloce Pisani (ASD Basso Toce), in annata di grazia, vincitore di decine di corse, Bosticco (Ciclo Polonghera), anche lui vincente e sempre tra i protagonisti alle corse cui partecipa, il veloce Ferrero (Cavallino Rosso), l’infaticabile Piacenza (idem) e l’immarcescibile Fedrigo (idem).
Gli otto filavano di comune accordo, accordo che s’interrompeva a circa tre, quattro, chilometri dal traguardo sulla spinta di un perentorio allungo di Cireddu, sul quale si riportava il solo Pisani, seguito da Bosticco, dopo un estenuante inseguimento.
Poco dietro Ragazzini, tallonato da Ferrero, che si poneva alla sua ruota, tentava, senza riuscirvi, di agganciare il terzetto.
La volata sembrava essere in mano al Pisani, che la prendeva in testa sicuro di sé e del proprio spunto veloce, ma con un guizzo Cireddu gli usciva dalla scia e lo superava di “una bicicletta”vincendo meritatamente la prima prova del Criterium di Autunno. Subito dietro, il mai domo Bosticco.
Poco lontano Ragazzini che “tirava la volata” a Ferrero, il quale agevolmente lo superava per conseguire la quarta piazza.
A seguire, Piacenza regolava in una volata a ranghi ristretti l’avversario Bonato e il sodale Fedrigo.
Il gruppo si vedeva superato dal velocista Perucca (Team Bike Pancalieri), in costante crescita e sempre più sicuro dei propri mezzi, sul sempre presente Foravalle (Equipe Cicli Capella).
Nel comparto femminile vedevamo l’affermarsi della Morano (GS Passatore) sulla collega Sensi (Progetto Ciclismo Santena), quest’ultima sempre attiva nelle corse cui partecipa.
Seguivano quindi le premiazioni, nel consueto clima rilassato e colloquiale che tipicamente si instaura nel dopo corsa, ma con il pensiero già rivolto all’impegnativa corsa di Baldissero d’Alba che avrebbe atteso l’indomani molti degli odierni partecipanti e facente parte del Criterium, strutturato su quattro prove.
Guido Ragazzini