Lavoro in rete, territorio, condivisione, fatica, ascolto, consuetudine: sono queste le parole chiave che hanno caratterizzato il convegno Ecomusei del gusto che si è tenuto su iniziativa dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno sabato 20 e domenica 21 ottobre in valle Grana tra San Pietro Monterosso, Pradleves e Castelmagno.
La giornata di sabato 20, che si è svolta tra la sede del Museo Terra del Castelmagno a San Pietro Monterosso e La Meiro a Castelmagno, ha permesso ai vari ecomusei invitati di raccontare storia, criticità e prospettive delle loro realtà: protagonisti alcuni ecomusei del cuneese come l’Ecomuseo della Segale di Valdieri, l’Ecomuseo dell’alta valle Maira e l’Ecomuseo della pastorizia di Pietraporzio ma anche realtà extraprovinciali all’avanguardia come l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese (Friuli Venezia Giulia) e l’Ecomuseo del Biellese.
In serata, presso il ristorante Tre Verghe d’Oro di Pradleves, è stato proiettato in anteprima il documentario sul Castelmagno realizzato dal videomaker Andrea Fantino nell’ambito del progetto Saperi e sapori in valle Grana curato dall’associazione noau | officina culturale, mentre domenica mattina nei tavoli di lavoro proposti presso le Tre Verghe d’Oro di Pradleves i partecipanti si sono confrontati sulle tematiche Musei ed ecomusei: reti e internazionalizzazione e Stagionatura come valore aggiunto al prodotto. Il primo tavolo di lavoro ha dato vita a riflessioni e considerazioni intorno alla possibilità di affinare e stagionare sfruttando il patrimonio minerario con una conclusione calata sul contesto vallivo che ha ospitato l’evento, mentre nel secondo si è svolto un confronto guidato volto a far emergere le criticità comuni ad ogni realtà territoriale nell’ottica di intessere una rete strategica che abbia la volontà di cooperare per fondere la cultura con il prodotto.
La due giorni in valle Grana si è conclusa con la degustazione guidata di formaggi e vini condotta da Marco Rissone, maestro ONAF e ONAV e il pranzo conviviale nella palestra di Pradleves seguito dalla musica occitana e tradizionale dei Violonaires d’Oc di Chiara Cesano.
Il convegno, inserito all’interno del calendario ufficiale dell’Anno Europeo della Cultura, è stato organizzato dall’Ecomuseo Terra del Castelmagno e all’associazione La Cevitou con la collaborazione dell’associazione noau | officina culturale ed è stato realizzato grazie al sostegno della Regione Piemonte, della Fondazione CRC e della Banca di Caraglio.
Barbara Barberis, coordinatrice dell’Ecomuseo Terra del Castelmagno, commenta così la riuscita dell’evento: «Siamo sinceramente soddisfatti: è stato un crescendo di coinvolgimento, un voler fare insieme che raramente si sperimenta. A rappresentare gli ecomusei, le istituzioni, le associazioni, i produttori, le strutture ricettive c’erano persone appassionate e credo che questo abbia fatto la differenza. Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’iniziativa e in particolare l’associazione Noau | officina culturale che ci ha affiancati con professionalità ed amicizia».
c.s.